Teoria gender, l’ordine del giorno che ricompatta il Pd

26 novembre 2015 | 14:22
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Teoria gender, l’ordine del giorno che ricompatta il Pd

Presentato con Sel un documento per un tavolo interistituzionale contro l’omofobia

REGGIO EMILIA – Proseguire nell’istituzione di un tavolo interistituzionale contro “l’omofobia e l’omonegativita’” che, al pari di quello sulla sicurezza gia’ nato, tuteli le persone lgbt dalle discriminazioni di cui sono vittime. E’ uno dei punti qualificanti dell’ordine del giorno che la maggioranza del Comune di Reggio Emilia (Pd e Sel), ricompattata dopo le polemiche, ha depositato oggi sulla ”falsa teoria del gender”, cioe’ sul supposto indottrinamento nelle scuole a favore dell’indifferenza di genere.

Il documento vuol chiudere la lunga querelle che ha visto contrapposti negli ultimi mesi prima il consigliere del Pd Dario De Lucia al vescovo Massimo Camisasca e successivamente il dem al suo partito che non lo ha pienamente sostenuto. Dopo l’incontro tra De Lucia e il vescovo andato in scena venerdi’, dunque, l’ordine del giorno presentato mette “una pietra”, come afferma De Lucia stesso, sulla vicenda interna ai democratici.

“Questo documento – spiega il consigliere – potra’ fare trasparenza e marcare la linea del Comune sulla falsa teoria del gender. Sono molto soddisfatto per un’operazione che ha coinvolto l’assessore e il sindaco, con cui abbiamo lavorato bene. Per quanto mi riguarda mettiamo una pietra sulle polemiche”. Quello che preoccupa infatti, aggiunge De Lucia, “e’ la tranquillita’ delle famiglie dei nostri cittadini tra cui non bisogna che sorgano discriminazioni alimentate dalla falsa teoria del gender”.

Dopo oggi, aggiunge il cattolico Angelo Cigarini (Pd) “questa e’ una storia finita e conclusa”. I problemi di discriminazione, aggiunge, “li vedo nel mio campo professionale, nella scuola, e diventano sempre piu’ precoci”. Sottolineando che l’ordine del giorno e’ stato presentato non a caso oggi (25 novembre giornata contro la violenza di genere) la consigliera Claudia Aguzzoli, responsabile Donne, Pari opportunita’ e Diritti del Pd, chiarisce che “al di la’ della teoria gender, che non esiste, affrontare la lotta alle discriminazioni vuol dire occuparsi di tutti i cittadini e offrire parita’ di trattamento”.

Anche per questo, ricorda la democratica, “e’ importante la modifica prevista allo statuto comunale per cui il Comune si costituira’ parte civile nei processi penali per casi di violenza contro donne, disabili e anziani”. Reggio, “e’ sempre stata all’avanguardia sul tema dei diritti, ma c’e’ bisogno anche di leggi nazionali che colmino il nostro gap con l’Europa”, evidenzia la consigliera”. Come Pd, chiude il capogruppo Andrea Capelli, “abbiamo voluto tenere il punto per ribadire che non ci interessa piazzare bandierine politiche, ma l’effettivo sviluppo dei diritti dei nostri cittadini”.

Nello specifico il documento scritto “a 40 mani” dalla maggioranza esprime “totale disappunto e disapprovazione” contro chi, sui temi di genere, alimenta “confusione e manipolazione” o li estremizza “per acquisire consenso politico” e pone seri impegni a sindaco e giunta. Oltre al tavolo interistituzionale contro l’omofobia, in istruttoria da quasi due anni, si chiede la promozione adeguata degli studi di genere tra le famiglie e nelle scuole, con l’aggiornamento e la formazione del personale. Infine, dopo aver ricordato le azioni messe in campo dal Comune contro la violenza di genere, si caldeggia l’intervento di parlamentari del territorio e di consiglieri regionali affinche’ venga approvata la legge sulle unioni civili.

Per l’Arcigay reggiano, “la direzione e’ quella giusta”. Ma il segretario Alberto Nicolini, chiede che nella modifica dello statuto comunale, si preveda la costituzione di parte civile anche nelle cause che riguardano i cittadini gay. Una possibilita’, viene spiegato, al momento non ammessa dalla normativa. L’ordine del giorno verra’ discusso in Consiglio comunale probabilmente il 14 dicembre, essendo la prossima riunione del 30 novembre occupata dalla discussione sul bilancio e i possibili ponti del 7 dicembre, per la festivita’ dell’Immacolata. Lo decidera’ la Conferenza dei capigruppo.