Poletti: “Zone montane, Castelnovo diventi un laboratorio”

7 novembre 2015 | 17:56
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Poletti: “Zone montane, Castelnovo diventi un laboratorio”

Il ministro stamattina nel capoluogo montano: “Dobbiamo trovare il modo, insieme, di evidenziare i tanti fattori positivi che offre il territorio appenninico, e limitare gli aspetti di scomodità”

CASTELNOVO MONTI (Reggio Emilia) – “Dobbiamo trovare il modo, insieme, di evidenziare i tanti fattori positivi che offre il territorio appenninico, e limitare gli aspetti di scomodità che esso presenta. Facciamo di Castelnovo e del territorio dell’Appennino reggiano un laboratorio che possa fornire indicazioni al governo su quelli che potrebbero essere i provvedimenti per sostenere la tenuta delle zone montane in Italia”.

Sono alcuni passaggi dell’intervento tenuto questa mattina dal ministro del Lavoro Giuliano Poletti al Teatro Bismantova di Castelnovo Monti, sulle tematiche dell’occupazione in montagna, che ha visto il teatro gremito di persone, in particolare molti studenti degli Istituti d’istruzione superiore di Castelnovo, il Cattaneo – Dall’Aglio e il Nelson Mandela. L’incontro ha visto anche gli interventi del sindaco di Castelnovo Enrico Bini, del vice sindaco Emanuele Ferrari, della deputata Pd Antonella Incerti, e la presenza di tutti i sindaci dell’Unione dell’Appennino, del prefetto Raffaele Ruberto, dei vertici provinciali delle forze dell’ordine.

Salutando l’arrivo del ministro in montagna Bini ha detto: “Ringrazio Poletti perché venire qui oggi a parlare di lavoro e di opportunità occupazionali per i giovani non è certo semplice, e sono temi che sul nostro territorio non offrono soluzioni facili e rapide, ma richiedono invece una azione complessa, articolata e profonda. Siamo convinti che dalle problematiche occupazionali derivino a cascata tutte le difficoltà “storiche” dell’Appennino: il suo progressivo spopolamento, il dissesto idrogeologico, i rischi di perdere servizi essenziali che purtroppo vengono sempre più spesso legati ad aspetti “numerici”. Sappiamo che ci sono opportunità importanti che dobbiamo essere in grado di cogliere e sfruttare: agevolazioni previste a livello europeo per le “Aree interne”, su cui come Amministrazione ci siamo attivati e risultiamo tra le prime aree ad essere prese in esame per accedere al programma, ed altre legate al Piano di Sviluppo 2014 – 2020”.

Poletti ha poi avuto modo di ascoltare testimonianze di imprenditori e ragazzi, che hanno dipinto un quadro che oltre alle note difficoltà ha messo in luce anche aspetti positivi: l’orgoglio dell’appartenenza all’Appennino, le azioni condotte per creare un legame più stretto tra scuola e territorio, tra istruzione ed opportunità lavorative.

Poletti è poi intervenuto, anche rispondendo alle domande avanzate dal pubblico (diverse dagli stessi studenti), sottolineando “alcune esperienze straordinarie che l’Appennino esprime, basate sulle caratteristiche del territorio, come le realtà di Cerreto Alpi e di Succiso. Qui siamo in un luogo meraviglioso ma che ha anche delle difficoltà geografiche che non ci dobbiamo nascondere: dobbiamo evidenziare l’eccellenza e cercare di limitare le scomodità. Il nostro Paese negli ultimi 20 anni ha perso tempo, perché non è stato in grado di adattarsi rapidamente ai cambiamenti internazionali. Per 20 anni la parola d’ordine è stata “difesa”: difendere uno status quo invece è sempre una scelta perdente, perché non accetta la sfida del cambiamento e del futuro. Ci sono dati che lo confermano: abbiamo centinaia di migliaia di giovani che cercano lavoro, e aziende che cercano e non trovano ingegneri e figure professionali con competenze di avanguardia, digitali, informatiche, competenze che ormai tra l’altro sono importanti per ogni tipo di lavoro, dal piccolo esercizio commerciale, al settore turistico, nelle piccole, medie e grandi imprese. Questa situazione è colpa anche nostra, che non abbiamo realizzato ancora una infrastruttura tecnologica adeguata alle esigenze contemporanee. Dobbiamo lavorare perché si realizzi un legame più forte tra la fase in cui i ragazzi costruiscono le loro competenze e le richieste del mondo economico”.

Poletti ha poi sottolineato la necessità di intervenire per apportare semplificazioni legislative ed autorizzative per chi fa impresa, e l’importanza di investire sulla tutela dei territori montani, “perchè è ormai chiaro a tutti che i diversi territori sono interconnessi, e se non si previene il dissesto idrogeologico in montagna, esso arriva ovviamente ad incidere anche nelle città”. Il ministro ha evidenziato il lavoro che il governo sta portando avanti “da una parte per combattere la precarizzazione del lavoro, con il jobs act che ha reso ora i contratti a tempo indeterminato più vantaggiosi per le imprese, e dall’altra sul diffondere una cultura che porti i lavoratori ad aggiornare con costanza le proprie competenze e mansioni. Vogliamo poi rafforzare l’idea positiva del lavoro autonomo e del fare impresa: chi “fallisce”, va detto chiaramente, è solo chi non prova mai a fare nulla”.

Poletti, rispondendo alle domande, ha concluso con un passaggio sull’importanza fondamentale della tenuta dei servizi, “tema in cui la difficoltà è riuscire a coniugare la loro diffusione sul territorio con livelli di qualità alti”, e sulla necessità di prevedere interventi che contemplino agevolazioni per i territori montani: “Con il mio staff di collaboratori – ha detto – stiamo individuando alcuni luoghi con i quali dialogare direttamente su temi specifici di lavoro, per costruire interventi che abbiano poi valenza nazionale: Castelnovo e l’Appennino reggiano potrebbero rientrare in questo progetto come luogo di confronto per le prossime politiche sulla montagna”.