L’Isis attacca Parigi, kamikaze contro la gente: 129 morti

14 novembre 2015 | 08:28
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L’Isis attacca Parigi, kamikaze contro la gente: 129 morti

Terrore nelle strade della capitale: 7 gli attacchi in simultanea. Colpiti teatro, ristoranti e stadio. Cadaveri nelle strade. Esplosioni vicino allo Stade de France dove si giocava Francia-Germania: 8 assalitori uccisi

PARIGI – Parigi piomba di nuovo nell’incubo terrorismo con un attacco ancora peggiore di quello sferrato il 7 gennaio scorso: diverse sparatorie, almeno tre esplosioni vicino allo stadio. L’inferno ieri sera è stato scatenato da almeno otto terroristi (tutti morti secondo le autorità francesi, di cui sei suicidi con cinture esplosive). Il bilancio, ancora provvisorio dell’attacco più grave in Francia dal dopoguerra, è di 129 morti e 250 feriti, di cui 99 in gravi condizioni.

Sono stati colpiti i luoghi del divertimento e del tempo libero: una partita di calcio, un concerto rock, ristoranti, bar e fast-food. Il terrore è andato avanti per per ore, con conflitti a fuoco in diversi punti della città. Il primo attacco è avvenuto quando un kamikaze si è fatto saltare in Boulevard Voltaire senza fare altre vittime, a Rue de Charonne 18 vittime al bar La Belle Équipe, cinque morti alla pizzeria La Casa Nostra in a Rue de la Fontaine au Roi, almeno dodici morti tra Rue Alibert nel bar Le Carillon e nel ristorante Le Petit Cambodge in Rue Bichat. Il resto delle vittime si è avuto nel teatro Le Bataclan, dove c’è stata una vera e propria carneficina, alle quali vanno aggiunte le tre persone morte all’esterno dello Stade de France, alla periferia nord della capitale francese, più tre terroristi kamikaze che si sono fatti saltare.

Il presidente della Repubblica francese François Hollande ha detto in diretta tv: “E’ un orrore”. E ha annunciato la proclamazione dello “stato di emergenza” e la chiusura delle frontiere” come strategia difensiva: “Nessuno deve lasciare il paese, nessuno deve entrare”. Questo serve certamente anche ad evitare la fuga di eventuali complici dei terroristi, per sventare la quale Hollande ha annunciato “perquisizioni a tappeto ovunque sul territorio francese”.

“Rinforzi militari convergono sulla regione di Parigi per evitare nuovi attentati”, ha proseguito il capo dell’Eliseo, visibilmente scosso. Hollande, che ha annullato la sua partecipazione al G20 in Turchia domenica, ha chiuso il proprio discorso con un pensiero positivo e incoraggiante: “Abbiamo di fronte una nazione pronta a difendersi”, ha detto sottolineando che “le forze di sicurezza stanno facendo del loro meglio, sono in azione” e invitando i francesi ad “avere fiducia”.
Il capo dell’Eliseo e il primo ministro Manuel Valls si sono poi recati al Bataclan. Davanti al locale, il presidente francese ha ribadito che quella al terorrismo sarà “una lotta senza pietà” che il Paese “unito e determinato”.

Hollande ha aggiunto: “Questa e una prova che un’altra volta ci colpisce”, riferendosi all”attentato alla redazione di Charlie Hebdo, da cui non e passato neanche un anno, e poi manda “un pensiero alle vittime e alle loro famiglie”. In questo momento “e fondamentale dare prova di forza e unita”. Anche le autorita” devono dare prova di forza- insiste- e ognuno di noi deve essere chiamato a fare fronte alle sue responsabilita’”.

Servizi di intelligence americani, in coordinamento con quelli francesi, hanno confermato che dietro a questi tre attacchi c’e’ una regia unica. Testimoni hanno riferito che gli attentatori, prima di sparare, hanno gridato ”Allahu akbar”, ”Dio e grande” in arabo, sparando poi in aria colpi di kalashnikov.

Poche ore dopo gli attentati è arrivata la rivendicazione dello Stato islamico. “Ricordate, ricordate il 14 novembre. Non dimenticheranno questo giorno, come gli americani l’11 settembre. La Francia manda i suoi aerei ogni giorno in Siria, bombardando bambini e anziani, oggi beve dallo stesso calice”, ha affermato il canale Dabiq France, secondo quanto ha scritto su Twitter Rita Katz, direttore di Site, che monitora i gruppi jihadisti.

Oggi tutte le scuole e le università della regione di Parigi rimarranno chiuse, così come gli uffici e tutti gli stabili che ospitano servizi per il pubblico. Sulla scorta dello stato d’emergenza tutte le manifestazioni di piazza sono vietate fino a nuovo ordine.