Il M5S: “Società mista per l’acqua, solito regalo a Iren e Delrio?”

L’intervento di Alessandra Guatteri, consigliere comunale dei Cinque Stelle
REGGIO EMILIA – Ieri per la prima volta noi consiglieri comunali siamo stati informati direttamente dal sindaco (e non come al solito dai giornali), sulla famosa terza via per il servizio idrico integrato e cioè la fantomatica società mista. Per ora, infatti sappiamo solo cosa non è.
Non è una società in house, non è una gara a doppio oggetto, non è una privatizzazione. Al momento è solo uno schema di gioco. I Comuni si giocherebbero la partita insieme a un privato così volenteroso da voler mantenere su di sé l’indebitamento necessario per gli investimenti, a dimostrazione di quanto sia interessante la gestione del servizio idrico reggiano.
Il problema è che mancano ancora tutte le regole di questo nuovo gioco: statuto della società mista, modalità di ingresso, destinazione degli utili, vie di fuga, regole di governance, durata, reversibilità, situazione alla fine del percorso. Non c’è nemmeno, o almeno non ci è stato mostrato un piano di fattibilità economico finanziaria, pare non sia necessario.
Un po’ troppo poco per i trionfalismi del “saremmo i primi in Italia”. Ci troviamo quindi di fronte a una proposta sulla quale al momento non siamo stati messi in grado di esprimere un giudizio tecnico. A parte il fatto che noi come Movimento 5 Stelle siamo per l’acqua pubblica e riteniamo tuttora fattibile e reditizia la costituzione di una società in house, come dimostrato anche dal piano di Agenia, a parte ciò ci troviamo di fronte a una terza via che sembra più che altro un modo per non dare un dolore al Governo romano e a Delrio, che tanto stanno facendo per garantire alle multiutility un futuro pieno di soddisfazioni.
Quindi niente di meglio che garantire a Iren il mantenimento del servizio idrico all’interno del suo bilancio, senza però perderci completamente la faccia. Perché su chi sarà il partner privato è ovvio che non ci sono dubbi.