Il critico d’arte Alberto Agazzani si è suicidato

16 novembre 2015 | 12:55
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Il critico d’arte Alberto Agazzani si è suicidato

E’ stato trovato senza vita stamattina nel suo appartamento di via Farini da un’amica. In luglio aveva avuto un grave incidente, poi la riabilitazione

REGGIO EMILIA – E’ morto Alberto Agazzani. Il critico d’arte reggiano si è suicidato impiccandosi nel suo appartamento di via Farini. Lo ha trovato un’amica che tutte le mattine andava a casa sua per stargli vicino dopo l’incidente, nel periodo di riabilitazione, e per aiutarlo nei fatti di casa.

Agazzani, 48 anni, conosciutissimo in città, il 23 luglio scorso era rimasto ferito gravemente in un incidente stradale a bordo del suo scooter all’altezza del civico 5 di via Settembrini, poco dopo la rotonda di via Davoli, era finito fuori strada perdendo il controllo del suo scooter e sbattendo poi la testa a terra.

Era stato prima ricoverato al Maggiore di Parma e poi c’era stata la riabilitazione a Correggio. Recentemente era tornato a casa. Dall’immagini che postava su Facebook e da quel che scriveva sembrava in salute e di buon umore. Lamentava qualche vuoto di memoria dopo l’incidente.

Aveva scritto su Facebook con la sua consueta ironia: “Non avrei mai pensato che avere dei vuoti di memoria prevedesse anche non ricordare cose giuste da dimenticare ma impossibili da rimuovere nella salute… E scoprire tante novità conosciute, amate e ritrovate. Vita nuova e vita bella!!!”.

Tuttavia sembrava che, nonostante qualche piccola difficoltà, il processo di riabilitazione dopo la malattia andasse avanti senza problemi. Poi, stamattina, il tragico epilogo.

Agazzani era molto noto nella nostra città. Famosi i suoi interventi, spesso controcorrente e molto critici, sulla vita culturale reggiana che conosceva molto bene. Scopritore di talenti: carattere difficile, che non nascondeva ma, anzi, esibiva coraggiosamente la sua omosessualità anche in tempi in cui l’outing non andava certo di moda. Famoso per la sua eleganza ricercata nel vestire, spirito inquieto e vulcanico. E una persona sincera e diretta come poche a cui, magari dopo una litigata, era difficile non continuare a volere bene. La sua personalità mancherà molto al mondo della cultura locale e non solo.

Il cordoglio del sindaco: “Perdiamo una persona sensibile e colta”
Il sindaco Luca Vecchi ha commentato così la scomparsa di Agazzani: “La morte di Alberto Agazzani addolora e colpisce la comunità reggiana. Alberto era persona sensibile e colta, un vulcano di idee e il gusto – coltivato in via Farini, dove risiedeva negli ultimi anni – per la discussione: era attento a ogni cosa accadeva in città, gli piaceva confrontarsi sull’attività teatrale e sulle mostre in corso a Reggio, sul balletto e la musica. Lo si incontrava in centro storico mentre dialogava coi tanti che avevano condiviso con lui una prima al Valli, la vernice di un’esposizione; dava il suo contributo di proposte sia che si trattasse di gallerie d’arte, sia che si ragionasse sul cartellone di iniziative estive. La sua attività, sviluppata anche lontano dalla nostra città, lo aveva portato dopo il terribile terremoto in Emilia-Romagna a indire, in uno spazio espositivo non lontano dal Comune, l’asta di dipinti a scopo benefico “ARTquake”, per aiutare le persone colpite dal sisma. Era fra noi sabato sera, quando a Palazzo Gerra assieme al Grade, all’Arcispedale Santa Maria Nuova, a un nutrito gruppo di artisti, al Lions Club si inaugurava un evento multidisciplinare che riunisce opere pittoriche, sculture, fotografie, video, musiche e performance attoriali nel segno del viaggio. Esprimo a nome dell’amministrazione comunale il sentimento di cordoglio e di partecipazione al lutto ai familiari, agli amici tutti. Ciao Alberto, che la terra ti sia lieve”.

Il ricordo della Fondazione I Teatri
Anche la Fondazione i Teatri ricorda Alberto Agazzani,  “spirito critico e pungolo a fare sempre meglio, ma grande amante del Teatro.  Ci mancherà, come possono mancare tutte le persone intelligenti che sanno anche dire “no””.

Pubblichiamo uno dei suoi interventi polemici su Palazzo Magnani apparso sul nostro giornale