I segreti dei cappelletti svelati ai Civici musei

30 novembre 2015 | 18:58
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I segreti dei cappelletti svelati ai Civici musei

Mercoledì 2 dicembre, al Palazzo dei Musei di Reggio Emilia (via Spallanzani 1), dalle 19 alle 20 si svolge un nuovo appuntamento del ciclo di incontri “Noi amiamo mangiare bene/30 eccellenze della nostra tavola”

REGGIO EMILIA – Mercoledì 2 dicembre, al Palazzo dei Musei di Reggio Emilia (via Spallanzani 1), dalle 19 alle 20 si svolge un nuovo appuntamento del ciclo di incontri “Noi amiamo mangiare bene/30 eccellenze della nostra tavola”, dedicato ai “cappelletti”. L’iniziativa è a cura di Anna Degoli (Ristorante Arnaldo, Clinica Gastronomica), di Fabio Notari (Molino Denti) e Foodemilia.

Le origini dei cappelletti sono incerte, le fonti ne attestano l’esistenza a partire dai primi anni dell’Ottocento. L’utilizzo di carne per il ripieno fece dei cappelletti il “piatto della domenica”, un lusso da concedersi ogni tanto. Nella ricetta originale il ripieno è fatto esclusivamente con stracotto di manzo, unito a Parmigiano Reggiano e spezie.

Col tempo vennero aggiunte anche altre carni e in alcuni casi del prosciutto. Esistono due varianti sull’origine del nome: secondo la leggenda, Venere, Marte e Bacco fecero sosta in una trattoria per la notte. Quando la dea si destò, un poco affamata, chiamò il cuoco, che vedendo quel magnifico corpo nudo sdraiato sul letto, decise di riprodurne l’ombelico impastando la sfoglia.

La seconda, più prosaica, sostiene che il nome derivi da “cappello”, perché la forma dei cappelletti ricorda sia il classico copricapo medievale che la mitria dei granatieri.