Allarme terrorismo, il vademecum della prefettura

22 novembre 2015 | 17:03
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Allarme terrorismo, il vademecum della prefettura

Inviato al presidente della Provincia, Giammaria Manghi, al sindaco, Luca Vecchi, ai segretari di partiti politici, alle organizzazioni sindacali e alle associazioni di categoria, con l’obiettivo di “adottare prassi e comportamenti adeguati al livello del rischio”

REGGIO EMILIA – Allarme terrorismo, la prefettura ha inviato un vademecum dopo le stragi di Parigi del 13 novembre al presidente della Provincia, Giammaria Manghi, al sindaco, Luca Vecchi, ai segretari di partiti politici, alle organizzazioni  sindacali e alle associazioni di categoria, con l’obiettivo di “adottare prassi e comportamenti adeguati al livello del rischio”.

Fra i destinatari ci sono anche la Curia, la direzione del carcere, la direzione dell’aeroporto, le forze dell’ordine  e le redazioni degli organi di informazione, ma anche il direttore del centro commerciale I Petali.

Il vademecum è composto di nove regole che servono “per richiamare l’esigenza di rafforzare  le misure di autoprotezione, elevare al massimo la soglia di attenzione e rafforzare le misure di vigilanza e prevenzioni delle proprie sedi”.

In particolare si chiede di “fornire con congruo anticipo informazioni in merito a iniziative ed eventi di particolare rilievo, al fine di consentire la migliore predisposizione dei servizi di sicurezza, predisporre misure minime di controllo, quali ad esempio l’identificazione dei visitatori agli ingressi, la limitazione agli accessi, l’introduzione  dove opportuno  di badge e tessere per la pronta identificazione di quanti sono permanentemente autorizzati ad accedere”.

Fra le altre indicazioni, si chiede inoltre di “verificare il funzionamento di impianti di allarme, video sorveglianza, controlli accessi, videocitofoni e citofoni” e di valutare “la possibilità di incrementare, dove possibile e consigliabile,  ulteriori misure di difesa”. Ai cittadini si chiede invece di “segnalre tempestivamente ogni anomalia e ogni sospetto, non omettendo di  denunciare anche fatti di minor rilievo” e di “rivolgersi alle forze di polizia per eventuali consulenze e suggerimenti, sopralluoghi e verifiche finalizzati all’elevazione delle misure di sicurezza”.

Ai sindaci, invece, si chiede di sensibilizzare su tutti questi punti prima citati i responsabili delle strutture di maggior aggregazione, come i centri sportivi, i cinema, i teatri e i musei.