Aemilia, Bini: “Enti locali e imprese ci mettano i soldi”

28 novembre 2015 | 12:26
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Aemilia, Bini: “Enti locali e imprese ci mettano i soldi”

La proposta di Enrico Bini se il ministero non stanziasse i 100mila euro che servono per celebrarlo a Reggio

CASTELNOVO MONTI (Reggio Emilia) – Sull’ipotesi che il processo a seguito dell’inchiesta “Aemilia” venga trasferito a Firenze, perché non ci sarebbero a disposizione i fondi per allestire un’aula adeguata ad ospitarlo a Reggio Emilia (paventata dal presidente del tribunale di Reggio Francesco Caruso), interviene il sindaco di Castelnovo Monti e delegato alla Legalità in Provincia, Enrico Bini.

Dice Bini: “Per allestire una tensostruttura che potrebbe ospitare il processo, così da riuscire a celebrarlo a Reggio Emilia, si parla di una cifra intorno ai 100 mila euro. Se non si riuscisse a reperire questa somma, ed il processo dovesse essere portato a Firenze, credo che sarebbe una sconfitta per il territorio e la comunità reggiana, ed ancor peggio uno schiaffo all’impegno di forze dell’ordine e magistratura che hanno duramente lavorato all’inchiesta Aemilia. Se il ministero non individua le risorse per consentire al processo di restare a Reggio, credo sarebbe molto importante, anche per dare un segnale, che si costruisse una alleanza tra le amministrazioni pubbliche del territorio, il mondo dell’impresa comprendendo anche la Camera di commercio e le Associazioni di categoria, ed anche le agenzie di gestione dei servizi sul territorio, per riuscire a trovare la cifra necessaria”.

Aggiunge Bini: “E’ fondamentale a mio parere che il processo resti a Reggio, perché la comunità deve esserne parte attiva, deve poter assistere e capire come queste persone hanno saccheggiato negli anni il territorio, come hanno impedito alle imprese sane e oneste di poter lavorare, come sono riuscite ad infiltrare organizzazioni criminali in un tessuto economico che in precedenza era sano, e come la disattenzione verso tali fenomeni, vuoi per superficialità, vuoi per connivenze, abbia consentito il radicarsi di questa situazione. Poter capire questi aspetti, seguendo da vicino il processo, sarebbe la prima iniezione di anticorpi per provare a sradicarli”.