Acqua pubblica, il Comitato: “Vogliamo incontrare Vecchi”

20 novembre 2015 | 19:02
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Acqua pubblica, il Comitato: “Vogliamo incontrare Vecchi”

Le accuse: “Questa non è una ripubblicizzazione a metà, ma una mezza privatizzazione”

REGGIO EMILIAIl sindaco di Reggio a seguito della nostra visita presso lo studio del professor Caia ha deciso di rilasciare una lunga intervista in cui esplicita le sue intenzioni e proposte sul destino della gestione del servizio idrico integrato, dal momento che si sottrae a un incontro con il comitato che è stato formalmente richiesto ormai da giugno scorso, ci vediamo costretti a porre a mezzo stampa alcune domande al nostro primo cittadino.

“Niente gara”, è quello che sembra essere il ritornello principale: sono svariati anni che sosteniamo che i comuni reggiani debbano con decisione andare verso l’affidamento del Servizio idrico integrato ad una società interamente pubblica, utilizzando le procedure previste per legge che evitano gare e semi gare (le cosiddette gare a doppio oggetto). La nostra proposta di andare verso l’in house providing, oggi presentata anche al consiglio comunale di Reggio Emilia attraverso una mozione d’iniziativa popolare che ha già raccolto ormai 2500 firme (quasi dieci volte quelle necessarie, e la raccolta prosegue), non è un residuo ideologico del passato ma è proprio quella che risponde più coerentemente ad alcuni quesiti che quasi il 70% dei cittadini di Reggio Emilia hanno votato ai referendum del 2011 e ai trend Europei emergenti nella gestione dei servizi pubblici locali. Di seguito le domande che ci sentiamo di porre direttamente al sindaco Luca Vecchi.

Sarebbe bello avere delle risposte non solo a mezzo stampa, ma anche in qualche sede più istituzionale, dove si riconosce che la democrazia è innanzitutto partecipazione e incontro, dove non si è perennemente costretti a (rin)correre nelle piazza per farci sentire e, spesso, rimanere inascoltati. Chiediamo di costruire un luogo di confronto reale e con regole certe e condivise tra istituzioni, parti sociali e cittadinanza. Luca, ci stai?

Nella nuova e complessa architettura societaria, che si palesa più dalle suggestioni che dai dati, è previsto nello statuto del soggetto titolare della gestione che gli utili vengano interamente reinvestiti nel servizio? E la destinazione ad azioni di carattere sociale quali tariffe agevolate per le fasce sociali più esposte? Ciò che i cittadini pagano attraverso le tariffe deve essere reinvestito, senza se e senza ma, nella risorsa idrica a totale vantaggio della comunità.

Crediamo spetti al sindaco l’onere della prova nell’offrire alla città una spiegazione e la comparazione approfondita tra un piano considerato ingenerosamente “insostenibile” e la sua – per ora – ambigua alternativa. Qual è la soluzione migliore? E perché? ma nero su bianco, non in un’ennesima intervista.

Nonostante tutte le difficoltà si vuole davvero andare verso l’acqua pubblica? Allora si vada verso un affidamento più breve possibile (pochi anni) così da preparare davvero una piena ripubblicizzazione. Perchè il problema non è solo la gara: questa non è una ripubblicizzazione a metà, ma una mezza privatizzazione.

La Newco che dovrà governare il servizio idrico prevede la partecipazione dei cittadini e dei lavoratori nei suoi organi di governo e controllo? Oppure siamo sempre e solo clienti, utenti o stakeholders? E’ ora di dinamiche partecipative mature, non soltanto consultive e che finalmente responsabilizzino la cittadinanza nel governo dei beni comuni.