Scuola, cattedre mancate: cinquecento ricorsi

21 ottobre 2015 | 18:33
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Scuola, cattedre mancate: cinquecento ricorsi

I sindacati rilanciano mobilitazione contro riforma e per contratto: sabato scendono in piazza

REGGIO EMILIA – Centinaia di docenti si sono rivolti in questi mesi ai sindacati della provincia di Reggio Emilia chiedendo assistenza legale in ricorsi presentati contro la legge 107 del 2015 sulla cosiddetta “Buona scuola”. Circa 500, in particolare, le istanze presentate per le mancate stabilizzazioni degli insegnanti. Lo sottolineano oggi Elvira Meioli della Flc-Cgil e Monica Leonardi della Cisl-scuola annunciando le prossime manifestazioni nazionali in programma domani e sabato 24 ottobre contro il provvedimento del governo.

Le due iniziative rientrano nel pacchetto di mobilitazione varato per ottobre, che ha gia’ visto il 15 ottobre l’assemblea nazionale dei dirigenti scolastici. Domani, 22 ottobre, e’ invece previsto di fronte al ministero dell’Istruzione un presidio a sostegno del personale tecnico amministrativo (Ata), relativo in particolare alle assunzioni. Sabato 24 infine a Bologna i sindacati di categoria della scuola di Cgil, Cisl e Uil, insieme a Snals, Gilda degli insegnanti e Cobas scendono in piazza, sempre contro la riforma, ma anche per il rinnovo del contratto, scaduto nel 2009.

La manifestazione iniziera’ alle 9.30 in via De’ Castagnoli, davanti all’Ufficio scolastico regionale; da li’ partira’ un corteo per piazza Santo Stefano. Da Reggio, dove il settore scolastico occupa circa 8.000 addetti di cui 1.500 Ata, sono organizzati dei pullman. Per prenotarli si possono contattare le organizzazioni sindacali reggiane (la Flc-Cgil risponde al 0522-457263).

Commentando le manifestazioni, il segretario generale della Cgil di Reggio Emilia Guido Mora spiega che puntano a rivedere l’impostazione della riforma “che introduce un modello gerarchico, inaugura una valutazione di stampo punitivo, non valorizza le professionalita’ del mondo della scuola ma le sottopone ad una ricattabilita’ che lede la liberta’ di insegnamento e di conseguenza il diritto all”istruzione”. Bisogna Cambiare “la legge quindi per consentire al sistema di istruzione del nostro Paese di rispondere al bisogno di lotta alle diseguaglianze ed alla dispersione scolastica e farne crescere il ruolo educativo”.

La mobilitazione, prosegue il segretario, “e’ inoltre particolarmente importante a pochi giorni dell’approvazione della legge di Stabilita’ 2016 approvata dal Consiglio dei ministri. Occorre infatti battersi perche’ il Governo provveda a definire stanziamenti adeguati al rinnovo del contratto di lavoro scaduto ormai da oltre sei anni”.

Infatti “gli stanziamenti previsti dalla Legge di stabilita’ per i rinnovi contrattuali del pubblico impiego sono una miseria ed un’umiliazione per i lavoratori: equivalgono ad un aumento (ovviamente medio) dello 0,3% per i prossimi tre anni; molto meno di quanto stanziato per ridurre le tasse sul salario di produttivita’ e sul welfare aziendale”. Pertanto, “nel condividere i motivi della manifestazione, l’insieme della nostra organizzazione sostiene attivamente l’iniziativa messa in campo dalla Flc, divulgandone le ragioni tra i lavoratori, i pensionati ed i cittadini”, conclude Mora (fonte Dire).