Sanità, dalla Regione 14 milioni per il Mire

15 ottobre 2015 | 17:36
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Sanità, dalla Regione 14 milioni per il Mire

Semaforo verde in commissione Sanita’ alla delibera con cui la giunta regionale dell’Emilia-Romagna stanzia 65 milioni di euro di finanziamenti. Fra questi la nuova struttura ospedaliera Maternita’-infanzia di Reggio

REGGIO EMILIA – Semaforo verde in commissione Sanita’ alla delibera con cui la giunta regionale dell’Emilia-Romagna stanzia 65 milioni di euro di finanziamenti. Tra questi, 14 milioni per realizzare la nuova struttura ospedaliera Maternita’-infanzia di Reggio Emilia (Mire), quasi nove per il nuovo fabbricato Materno-infantile del Policlinico di Modena, altri cinque per riqualificare il padiglione di Ostetricia e ginecologia del Sant’Orsola di Bologna.

Le risorse, fa sapere viale Aldo Moro, “derivano dal payback, l’erogazione di risorse nazionali alle Regioni a sostegno della loro spesa farmaceutica”. Il Programma di ripartizione delle risorse derivanti da payback e’ passato con il si’ di Pd e Sel e l’astensione di Lega Nord e Movimento 5 stelle. Tra gli altri investimenti finanziati con il payback, spiccano 1,9 milioni per riqualificare un padiglione del Polo cardio-toraco-vascolare del Sant’Orsola, 2,35 milioni per ampliare e ristrutturare il Pronto soccorso dell’ospedale Bufalini di Cesena e la ristrutturazione dei locali ex rianimazione per la nuova centrale di sterilizzazione, che costera’ 3,45 milioni.

I piu’ consistenti tra gli interventi da finanziare con gli oltre 26 milioni di risorse regionali sono invece i 6,2 milioni per il nuovo fabbricato Materno-infantile del Policlinico di Modena, 550.000 euro per l’acquisto di postazioni di monitoraggio di anestesia e rianimazione a Parma, il completamento della casa della salute di Puianello per 450.000 euro, 4,14 milioni per il miglioramento sismico dei locali dell’Ausl di Bologna, 470.000 euro per due apparecchiature per la medicina nucleare all’Ospedale Maggiore di Bologna e 500.000 euro per la realizzazione del Polo odontoiatrico nella Casa della salute di Ferrara.

Non ha partecipato al voto Tommaso Foti di Fratelli d’Italia, perche’ “e’ a dir poco anomalo il procedimento di anticipare una legge con una delibera, questo atto andava presentato solo dopo l’assestamento, non si possono approvare oltre 60 milioni di euro di spesa senza avere tempo per gli approfondimenti e la voce ”Ammodernamento sostituzione e acquisizione tecnologie sanitarie” viene ripetuta per ogni Azienda senza specificare nulla”. Inoltre, sottolinea Foti, “e’ scorretto parlare di tempi stretti, la prima parte di questa delibera era pronta a luglio”.

Anche per Raffaella Sensoli del M5s “lascia basiti una delibera da 65 milioni che precede l’assestamento di bilancio, sarebbe stato necessario almeno un passaggio in commissione Bilancio”, ma ancora peggio e’ “vedere come vengono stanziati altri 300.000 euro per sistemare i parcheggi dell’ospedale di Cona, in provincia di Ferrara, inaugurato, per quanto nato vecchio e nato male, solo due anni fa”. Inoltre, continua la consigliera, “stiamo ancora aspettando che l’assessore alla Sanita” venga in commissione a presentarci il Piano di riordino, intanto pero’ stanziamo gia’ milioni di euro per creare nuovi poli”.

Anche secondo Daniele Marchetti della Lega “e’ impossibile non esprimere dubbi sulla modalita’, sarebbero servite ben piu’ profonde analisi specialmente considerando le cifre”. Ad esempio, dice l”esponente del Carroccio, “servono chiarimenti specifici per l’Ausl di Romagna, non si specifica nemmeno per quali strutture verranno stanziate le cifre in una area cosi’ vasta”.

La consigliera dem Marcella Zappaterra, pur ammettendo che “le procedure potevano essere effettivamente piu’ lineari”, tiene a precisare che “si tratta di finanziamenti per interventi necessari e ben noti nei territori, e per questo abbiamo scelto di fare un”eccezione sulla forma per rispondere nel merito sulla sostanza”. In ogni caso, afferma, “non ci sono illegittimita’ di alcun genere, abbiamo solo scelto un percorso diverso da quelli precedenti, e d”altra parte la scelta era se permettere di fare investimenti sul territorio oppure no”.

Anche il suo collega di partito Paolo Zoffoli, presidente della commissione, sottolinea che “si tratta di contributi per progetti in attesa da anni, il rischio era quello di doverli riconsiderare nel prossimo bilancio quando invece i nostri territori ne hanno bisogno adesso, sono stati gli stessi direttori generali delle aziende sanitarie a segnalare l’urgenza di questi finanziamenti” (Fonte Dire).