Reggio capofila di un progetto educativo in Palestina

22 ottobre 2015 | 11:27
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Reggio capofila di un progetto educativo in Palestina

L’obiettivo è supportare l’apertura di 25 classi prescolari in scuole pubbliche della Cisgiordania, formandone il personale e dotandole di adeguati strumenti. In questa prima fase, il progetto si concentrerà sulla formazione del personale di 7 scuole pilota a Betlemme

REGGIO EMILIA – La nostra città e le sue eccellenze nel campo dell’educazione sono al centro di uno scambio internazionale con la Cisgiordania, legato ai temi della formazione del personale docente nelle scuole della Prima infanzia. In questi giorni una delegazione di 19 rappresentanti palestinesi è infatti a Reggio Emilia per l’avvio del progetto “Aepic – Alleanza per un’educazione inclusiva e di qualità della prima infanzia in Cisgiordania”, cofinanziato dal ministero Affari Esteri e Cooperazione internazionale e dalla Regione Emilia-Romagna, e promosso a livello locale da Reggio Terzo Mondo, capofila del progetto,  in collaborazione con il Comune di Reggio Emilia – Istituzione Scuole e Nidi Infanzia – e Reggio Children.

L’obiettivo è supportare l’apertura di 25 classi prescolari in scuole pubbliche della Cisgiordania, formandone il personale e dotandole di adeguati strumenti. In questa prima fase, il progetto si concentrerà sulla formazione del personale di 7 scuole pilota a Betlemme. Il progetto vede infatti il coinvolgimento di diverse realtà istituzionali e associative palestinesi, tra le quali il ministero dell’Educazione della Palestina, il patriarcato latino di Gerusalemme, il patriarcato greco-ortodosso di Gerusalemme, il patriarcato greco-cattolico di Gerusalemme, l’associazione culturale Ibdaà e – come partner associati  – l’Unesco e la Municipalità di Betlemme. Il progetto avrà una durata di 3 anni e si concluderà nel febbraio 2018.

La delegazione presente in questi giorni a Reggio Emilia, che resterà in città fino al 30 ottobre, è composta da 5 rappresentanti del ministero dell’Educazione palestinese, 7 direttori e 7 insegnanti delle scuole che prendono parto al progetto pilota, 2 coordinatori di progetto e 1 interprete. Diverse le attività in programma, che vedranno gli ospiti palestinesi protagonisti di diversi momenti formativi al Centro internazionale Loris Malaguzzi e all’interno delle scuole comunali dell’infanzia “Robinson”, “Andersen” e “Allende”

A oggi la situazione palestinese in ambito educativo è particolarmente critica, soprattutto per quello che riguarda i servizi rivolti alla prima infanzia: soltanto la metà dei bambini frequenta infatti le scuole dedicate a questa fascia d’età, che sono prevalentemente appannaggio del sistema privato. A causa dell’esiguità dei fondi, e di conseguenza della scarsità di personale educativo preparato, la qualità dei servizi è bassa, a scapito dello sviluppo del bambino nel periodo di vita più importante per valorizzarne le potenzialità.

Il progetto “Aepic” si prefigge di affrontare diverse criticità e di contribuire a risolverle,  impegnando risorse e conoscenze per superare arretratezza e rigidità del sistema educativo prescolare;  favorire l’inclusione di soggetti svantaggiati; aumentare la qualità e la varietà delle attività proposte; ridurre l’assenza di spazi idonei all’attività educativa nelle zone rurali; formare competenze nel personale ministeriale dedicato all’educazione prescolare e sviluppare la sinergia tra gli attori pubblico-privati preposti all’educazione prescolare.

Il progetto Aepic è stato presentato ieri mattina nel corso di una conferenza stampa nella sala rossa del Municipio, alla presenza dell’assessore alla Città internazionale del Comune di Reggio Emilia Serena Foracchia, di Suheir Salah Aldeen Mahmoud Afaneh, dirigente del ministero dell’Educazione della Palestina; di George Saadeh,  direttore della Scuola greco ortodossa di Beit  Sahour (Governatorato di Betlemme, Palestina) e di  Maria Teresa Pecchini, presidente di Reggio Terzo Mondo. Era inoltre presente paola Cagliari, direttore dell’istituzione Scuole e Nidi d’infanzia.

“La presenza di questa delegazione palestinese a Reggio Emilia – ha detto l’assessore Foracchia – testimonia l’alto livello di eccellenza educativa che il territorio reggiano ha costruito in tanti anni e ha saputo far conoscere a livello internazionale. Il progetto che presentiamo quest’oggi ci consente di arricchire ulteriormente gli scambi con i paesi di lingua araba anche in ambito educativo, e accresce il dialogo costruito nel tempo con i territori palestinesi, anche grazie alla partecipazione di diversi soggetti e associazioni del territorio, come Reggio Terzo Mondo e Anpi, che con il loro operato diffondono la conoscenza di quanto accade in Palestina. Come Amministrazione comunale siamo vicini alla situazione dei territori palestinesi, nella loro lotta per l’autodeterminazione e per il riconoscimento di quei diritti a oggi negati, come quelli legati all’infanzia, che impediscono ai bambini di accedere a tutte quelle possibilità che normalmente sono concesse in tutte le altre zone del mondo. La collaborazione che si avvia grazie ad “Aepic” ci consente di intervenire sulla Prima Infanzia, attivando uno scambio tra le realtà educative reggiane e quelle palestinesi che possa contribuire alla realizzazione di interventi essenziali per garantire una condizione di piena crescita dell’individuo e una sua completa formazione. Questo programma triennale rappresenta il fondamento di un dialogo, che vogliamo diventi stabile con le scuole palestinesi”.

Un ringraziamento per l’ospitalità e la realizzazione del progetto è stato espresso da Suheir Salah Aldeen Mahmoud Afaneh, del ministero dell’Educazione della Palestina: “Quando nel 1994 l’Autorità nazionale palestinese (Anp) ha preso il controllo politico dei Territori, si è trovata di fronte a un sistema educativo distrutto totale. Per arrivare all’indipendenza, uno dei primi obiettivi da realizzare era di ricostruire questo sistema, partendo dall’osservazione delle eccellenze internazionali, in modo da garantire  l’educazione alle fasce più fragili della popolazione e di renderla accessibile a tutti, anche ai bambini che vivono nelle zone più rurali. A oggi circa il 50% della popolazione palestinese non può permettersi di sostenere le spese per la scuola della prima infanzia. Al momento sono solo 85 le scuole, private e pubbliche, sparse nelle zone più critiche della Cisgiordania, che garantiscono un livello di istruzione prescolare anche nelle zone più emarginate: grazie anche all’esperienza fatta qui a Reggio Emilia, nei prossimi dieci anni ci auguriamo di aumentare questa presenza, garantendo a tutti i bambini, nelle scuole pubbliche e  private, il pieno diritto all’educazione”.
Il direttore della scuola di Beit Sahur ha avuto parole di gratitudine verso il popolo italiano e Reggio Emilia per l’attenzione alla causa palestinese e ha aggiunto di “essere onorato di trovarsi nella città in cui è nato il Tricolore italiano, simbolo di indipendenza di una nazione”. Saadeh ha a sua volta sottolineato l’importanza dell’educazione per raggiungere l’indipendenza di un popolo e, “proprio per questo, il nostro impegno di reciproca collaborazione ha un significato ancora più importante”.

La presidente di Reggio Terzo Mondo Pecchini ha spiegato che per la Ong reggiana “questo è il progetto più grande a cui si collabora in Palestina. Vi partecipiamo ben volentieri, consapevoli del fatto che i modelli educativi validi possono cambiare il mondo e, quindi, in questo caso, ci rendono partecipi dell’autodeterminazione del popolo palestinese”.

Il Progetto Aepic si inserisce all’interno di un dialogo più ampio che il territorio reggiano mantiene, grazie ai molteplici attori che vi partecipano, con i Territori dell’Autorità nazionale palestinese. La Provincia e il Comune di Reggio Emilia sono da anni gemellati rispettivamente con il Governatorato di Betlemme e la Municipalità di Beit Jala: il Comune di Reggio Emilia, in particolare, ha già sviluppato in passato un progetto di sostegno all’educazione prescolare a Beit Jala, finanziato dalla Regione Emilia Romagna, e attualmente lavora nell’area con il progetto “Politiche ambientali e di gestione dei rifiuti nell’area di Betlemme”.

Tante sono inoltre le iniziative sviluppate ne Territori palestinesi da diversi soggetti del territorio reggiano, anche in ambito educativo, come l’esperienza dell’Anpi di Reggio Emilia, che ha sostenuto la costruzione e promosso le attività di una scuola dell’infanzia nel villaggio di Seilat ad Daher, situato in una zona rurale dei Territori occupati, tra Nablus e Jenin. La stessa ong Reggio Terzo Mondo, capofila del progetto Aepic, da diversi anni opera sul territorio palestinese, in particolare a Betlemme.