Nascita e cessazioni imprese: saldo positivo in nove mesi

16 ottobre 2015 | 16:35
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Nascita e cessazioni imprese: saldo positivo in nove mesi

Da gennaio a settembre 2015 le iscrizioni sono state 2.862 (1.195 nel primo trimestre, 936 nel secondo e 731 nel terzo), mentre le cessazioni non d’ufficio sono risultate 2.647 (1.384 nel primo, 661 nel secondo e 602 nel terzo)

REGGIO EMILIA – E’ positivo, nel primi nove mesi del 2015, il saldo fra le nuove imprese iscritte alla Camera di Commercio di Reggio Emilia e quelle cancellate “non d’ufficio”, ovvero quelle imprese che hanno espresso la volontà di non proseguire l’attività.

A fine settembre, infatti, nel Registro camerale della provincia di Reggio Emilia sono presenti 55.950 imprese, valore che raggiunge quasi le 67.000 unità se si considerano tutti gli insediamenti produttivi e di fornitura di servizi che svolgono attività sul territorio reggiano, ma con sede fuori dalla provincia.
Il tasso di sviluppo delle imprese della nostra provincia segnala, dunque, un +0,4%, risultato che – secondo l’ufficio Studi della Camera di Commercio – è comunque da ascrivere più alla contrazione delle cessazioni che non ad una vera ripresa delle iscrizioni, che faticano a riprendere quota.

Da gennaio a settembre 2015 le iscrizioni sono state 2.862 (1.195 nel primo trimestre, 936 nel secondo e 731 nel terzo), mentre le cessazioni non d’ufficio sono risultate 2.647 (1.384 nel primo, 661 nel secondo e 602 nel terzo).
Ancora una volta sono le attività del terziario a mostrare una maggior dinamicità e a registrare andamenti positivi.

Le iscrizioni superano le cessazioni, relativamente ai servizi alle imprese, per le attività di noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese (+30), dei servizi di informazione e comunicazione (+16 aziende), e per le attività professionali, scientifiche e tecniche. Per quanto riguarda i servizi alla persona, il saldo iscritte-cessate è positivo per istruzione (+10 imprese), sanità e assistenza sociale (+15) e “altre attività di servizi” (+28).

Negativa, e pari a -142 unità, la differenza fra iscritte e cessate non d’ufficio per le imprese del commercio (il settore più penalizzato), per quelle delle attività dei servizi di alloggio e ristorazione (-65 imprese) e per quelle di trasporto e magazzinaggio (-40).
Il saldo è negativo anche per l’industria manifatturiera nella quale, a fronte di 253 iscrizioni, si registrano 326 cessazioni non d’ufficio; in riduzione di 77 unità anche le aziende agricole e, seppur in misura minore, le costruzioni (-13).

Fra le forme giuridiche, le società di capitale sono quelle scelte con maggiore frequenza dai nuovi imprenditori: in nove mesi sono infatti cresciute dell’1,6%, raggiungendo le 12.753 unità, quasi un quarto delle imprese reggiane. In aumento dell’1,3% anche le “altre forme”, che comprendono, fra le altre, le cooperative ed i consorzi.

Le imprese individuali, con una flessione dello 0,7%, sono scese sotto quota 30.000, ma rimangono ancora le più numerose, rappresentando poco più della metà dell’imprenditoria locale. In calo dell’1% anche le società di persone.