L’Oasi Celestina vuole diventare riserva naturale

29 ottobre 2015 | 18:01
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L’Oasi Celestina vuole diventare riserva naturale

Firmato un documento di intenti questa mattina a Palazzo Allende

CAMPAGNOLA (Reggio Emilia) – Dieci ettari di zona umide ricreate dall’uomo, dove nidificano cavalieri d’Italia, l’averla piccola e il tarabusino, e luogo di sosta per decine di specie migratrici tra cui i limicoli, mignattini e rapaci come nibbio bruno, falco di palude e sparviere, cui si aggiungono decine di altre specie animali e vegetali.

E’ l’Oasi Lipu Celestina di Campagnola Emilia, che potrebbe trasformarsi in Riserva naturale regionale secondo quanto auspicato dal documento di intenti firmato questa mattina a Palazzo Allende dai presidenti della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi, e dell’Ente gestione Parchi Emilia centrale, Giovanni Battista Pasini, dal sindaco di Campagnola Emilia Alessandro Santachiara e dal direttore generale Lipu-BirdLife Italia Camillo Danilo Selvaggi.

Il documento sottoscritto oggi è un passaggio fondamentale per avviare l’iter amministrativo che dovrebbe portare, in collaborazione con la Regione, all’istituzione della 16esima Riserva naturale dell’Emilia-Romagna, la quarta in provincia di Reggio Emilia dopo le Casse di espansione del Secchia tra Rubiera e Campogalliano, i Fontanili di Valle Re a Campegine e la Rupe di Campotrera a Canossa.

“Si tratta di una iniziativa di grande valenza ambientale, ma anche culturale perché una Riserva naturale rappresenta un messaggio e una opportunità per tutta la comunità ed in particolare le  scuole – ha detto il  presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi – L’ambiente è sorta di mantra ma non sempre, purtroppo, c’è la necessaria consequenzialità nei comportamenti delle persone”.

“Per il nostro Comune e per me personalmente è un risultato particolarmente significativo: è un punto di arrivo, ma anche di ripartenza, raggiunto grazie al lavoro di tanti, compreso il nostro Ufficio Tecnico  – ha dichiarato il sindaco di Campagnola Emilia Alessandro Santachiara – In soli dieci anni Celestina è diventata una vera e propria aula didattica all’aperto, intessendo un profondo legame con le istituzioni scolastiche, e oggi rappresenta un patrimonio collettivo prezioso”.

L’importanza naturalistica di Celestina è stata sottolineata  dal direttore generale Lipu-BirdLife Italia Camillo Danilo Selvaggi: “Celestina è un’oasi piccola, ma molto rilevante per la conservazione della tutela e la tutela della biodiversità, rappresentando un punto di ristoro e rifugio importante per moltissimi animali – ben 150 le specie osservate – soprattutto in un territorio, come quello della Pianura padana, modellato anche in maniera importante dall’uomo – ha detto – Con lo strumento della Riserva si potrà conservare ancora meglio di quanto avviene già ora grazie allo splendido lavoro del guardia-oasi  Luca Bagni”.

“Di vero e proprio gioiello,  molto ben gestito e rinaturalizzato altrettanto bene” ha parlato anche il presidente dell’Ente gestione Parchi Emilia centrale, Giovanni Battista Pasini,  sottolineando a sua volta “la grande valenza di quest’oasi e delle altre Riserve naturali anche per valorizzare uno dei territori più insediati a livello abitativo, infrastrutturale e industriale”.