Costa Azzurra, una reggiana nella tempesta: “L’acqua scorreva a fiumi”

4 ottobre 2015 | 14:21
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Costa Azzurra, una reggiana nella tempesta: “L’acqua scorreva a fiumi”

La testimonianza di Paola Ligabue che era a Vallauris-Golfe-Juan, stanotte, uno dei luoghi più colpiti dalle piogge torrenziali. Bloccati anche una sessantina di reggiani che tornavano da Lourdes

REGGIO EMILIA – “Siamo state in casa tutta sera ed è piovuto pesantemente tutta notte. Scorreva l’acqua a fiumi fra le ante delle finestre e i vetri. Saette, tuoni e le sirene dei pompieri tutta notte”. E’ il racconto di Paola Ligabue, una reggiana libera professionista che ha uno studio di servizi linguistici di traduzione in via Guido da Castello, che stanotte era a Golfe Juan, nel Comune di Vallauris, poco distante da Biot che è stato il punto più colpito dalle piogge torrenziali che in Costa Azzurra hanno provocato sedici morti (ci sono anche tre dispersi).

Fra l’altro proprio a Vallauris-Golfe-Juan, dove è la nostra concittadina, tre persone sono state trovate morte in un’automobile sommersa dalle acque all’ingresso di un piccolo tunnel. La signora Ligabue e le sue due figlie, che sono lì con lei, per fortuna stanno bene e si stanno organizzando per tornare a casa.

Scrive la signora Ligabue: “Adesso Hollande è arrivato a Biot. Siamo qui da giovedì sera e, a parte una tregua ieri mattina, è sempre piovuto. Ieri siamo state a Cannes a pranzo e nel pomeriggio ha ricominciato a piovere. Stamattina c’è un sole caldo e brillante. Mia figlia è andata in paese a Golfe Juan a prendere il pane e la maggior parte dei forni e dei negozi è chiusa. Sono tutti lì a buttare fuori acqua e fango nelle strade. Una desolazione, nonostante il sole. A Cannes, stanotte, mi risulta ci sia stato l’inferno. E’ scesa l’acqua equivalente a due mesi, un 10% delle precipitazioni annue tutte in una notte”.

Ci sono anche 2.500 pellegrini, tra cui molti malati e disabili, che sono rimasti bloccati a causa dell’alluvione in Costa Azzurra, mentre viaggiavano sui treni Unitalsi che tornavano in Italia dopo un pellegrinaggio a Lourdes.

Fra questi 50-60 reggiani che stanno tornando da Lourdes. Molti disagi, per loro, dato che hanno dovuto allungare il loro tragitto passando da Lione, ma nessun problema grave. Annamaria Faragò, una delle accompagnatrici, dice a Reggio Sera: “Ci hanno fermati a mezzanotte a Nîmes e siamo stati lì fino a stamattina alle nove. I reggiani, qui sul treno, sono 50-60. Ci hanno fatto fare un giro molto più largo passando da Lione e ora stiamo andando verso Torino. I nostri malati stanno bene. Sono stati accuditi dalle autorità francesi con i pasti e l’acqua: ci hanno trattato benissimo. Non so, ancora, quando torneremo a Reggio”.