Coopsette, la situazione si complica: rischio liquidazione

17 ottobre 2015 | 11:14
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Coopsette, la situazione si complica: rischio liquidazione

Il presidente Fabrizio Davoli ha incontrato ieri il presidente della Provincia e i sindaci e non ha escluso questa possibilità. Spunta un nuovo acquirente per Atikram

CASTELNOVO SOTTO (Reggio Emilia) – I sindaci dei Comuni di Bagnolo, Cadelbosco Sopra, Campegine, Castelnovo Sotto, Gattatico e Sant’Ilario hanno incontrato ieri in Provincia il presidente di Coopsette Fabrizio Davoli alla presenza del presidente della Provincia (nonchè sindaco di Poviglio) Giammaria Manghi, per fare il punto sulla situazione della cooperativa.

L’incontro non è stato particolarmente rassicurante perché Davoli, a un certo punto, ha detto, come ha riportato oggi la Gazzetta di Reggio, che non è possibile escludere la liquidazione coatta di Coopsette. Davoli ha detto che il piano concordatario elaborato fino ad ora non ha l’avallo dell’attestatore. Sempre ieri l’incontro con i sindacati, per discutere del futuro dei lavoratori del comparto edile che non andranno con la Margaritelli, è stato interlocutorio. Questo perché Davoli ha detto ai sindacati che sarebbe intervenuto un nuovo soggetto interessato ad Atikram, la newco che dovrebbe rilevare le attiità edili della coop.

Davoli ai sindacalisti non ha voluto dire nulla di più, ma i tempi stringono dato che, entro il 25 di ottobre, il piano concordatario andrà presentato ai creditori. C’è da dire che un’eventuale liquidazione consentirebbe comunque alla Margaritelli di rilevare il comparto prefabbricati e ferroviario di Coopsette. Tuttavia qui entrerebbero un centinaio di lavoratori (peraltro con stipendi ridotti), ma resterebbe incerta la sorte degli altri 400 dipendenti di cui, circa 200, potrebbero essere licenziati.

In seguito all’incontro, il sindaco di Castelnovo Sotto (comune nel quale la cooperativa ha la sede legale) Maurizio Bottazzi e il presidente della Provincia Giammaria Manghi, hanno deciso di intervenire a nome della componente istituzionale che ieri si è seduta al tavolo con l’azienda.

“Innanzitutto – spiegano – esprimiamo forte preoccupazione per la situazione che si è venuta a creare. La fase è delicata, e al centro della vicenda c’è la sorte dei lavoratori: come istituzioni, l’attenzione va alla necessità di salvaguardare le centinaia di posti di lavoro dei cittadini che risiedono nei nostri comuni. L’azienda ieri ci ha comunicato quali sono i termini del piano (che andrà depositato entro il 26 ottobre), finalizzato ad una prospettiva di continuità dei vari rami d’azienda, fornendoci un’informativa puntuale sui passi che sta compiendo. In merito allo scenario liquidatorio, esso esiste come dato normativo, al quale si arriverebbe qualora il piano concordatario non venisse presentato: seguiremo ora per ora la vicenda, cercando di dare il contributo massimo che è consentito ai nostri ruoli per contribuire a una risoluzione positiva della vicenda”.