Cna: “Carne rossa, non creiamo allarmismi”

29 ottobre 2015 | 15:11
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Cna: “Carne rossa, non creiamo allarmismi”

Laisa Rinaldi, Cna Alimentare: “Il trattato di libero scambio tra Usa e Ue potrebbe causare molti più danni alla salute di qualche fettina di salame”

REGGIO EMILIA – “Non è una novità che l’eccessivo consumo di carne rossa e lavorata possa rappresentare un fattore di rischio, e lo si sa da tempo, ma un consumo moderato di questo tipo di carni in abbinamento con altri cibi ha sempre avuto uno spazio all’interno della dieta mediterranea senza particolari rischi per la salute. Bene che la scienza faccia i suoi studi per garantirci una migliore qualità della vita, ma è sbagliato creare allarmismi che, senza le dovute precisazioni, rischiano di avere ricadute negative per uno dei settori più importanti della nostra economia, soprattutto per ciò che riguarda il consumo di questi alimenti negli altri Paesi, particolarmente sensibili a queste ricerche, anche quando poco precise”.

Non nasconde le sue preoccupazioni Laisa Rinaldi, presidente provinciale Cna Alimentare, sulle ripercussioni dello studio curato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.  “Credo piuttosto che sia più pericoloso un accordo come il Ttip (trattato di libero scambio tra Stati Uniti e Unione Europea), che probabilmente causerà alla salute degli italiani molti più danni di qualche fettina di salame, se pensiamo che esso prevede, ad esempio, la possibilità di lavare i prodotti alimentari con il cloro, o la possibilità di utilizzare ormoni per la crescita degli animali, piuttosto che l’uso massivo e preventivo degli antibiotici nei mangimi”.

“Negli Usa – continua la Rinaldi – le regole sono diverse e molto meno stringenti, mentre nell’Unione Europea i controlli sanitari sono approfonditi, efficienti e regolari, tanto che da tempo è stata adottata la strategia “dai campi alla tavola” cioè un controllo integrato di filiera, che va dalla produzione primaria, compresi i mangimi ed i fertilizzanti, fino alla vendita al dettaglio, proprio a garanzia e tutela del consumatore. Personalmente trovo strano che i dati di questa ricerca siano stati svelati a un passo dalla firma di tale accordo. Non sarà mica un modo per distogliere l’attenzione dal vero pericolo per i consumatori?”.

“In ogni caso – conclude la presidente Cna Alimentare – le imprese reggiane si sono sempre distinte per professionalità e assoluta qualità  delle materie prime impiegate. Sono i valori che da sempre caratterizzano le nostre produzioni  agroalimentari artigianali e che oggi più che mai rappresentano un vero punto di forza della nostra economia”.