Amianto, Cgil chiede tavolo coordinamento provinciale

2 ottobre 2015 | 18:06
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Amianto, Cgil chiede tavolo coordinamento provinciale

Maiocchi: “Rilevate irregolarità, serve strumento come a Rubiera”

REGGIO EMILIA – Realizzare quanto prima il tavolo di coordinamento provinciale sull’amianto. Lo chiedono oggi la Cgil di Reggio Emilia e l’associazione dei familiari delle vittime Afeva, dopo il via libera dell’assemblea dei sindaci reggiani al catasto immobiliare dell”amianto realizzato a Rubiera.

L’urgenza della costituzione dell’organo la sottolinea il responsabile del dipartimento di Salute e Sicurezza della Cgil Ciro Maiocchi che spiega: “Abbiamo rilevato che spesso nei documenti di valutazione del rischio e’ omesso il rischio amianto e in alcune occasioni, i lavoratori ci hanno anche segnalato smaltimenti non in sicurezza svolti da ditte, che risultano certificate, che violano le norme piu’ elementari”.

Le “leggi ci sono – continua Maiocchi – tuttavia occorre che le amministrazioni siano un punto di coordinamento, riferimento e controllo per evitare le discariche abusive spesso segnalate sui giornali”. A questo proposito, “il progetto di Rubiera e’ positivo per molti aspetti: costi quasi nulli, sensibilizzazione della popolazione, applicazione di norme esistenti priorita’ di rimozione, e non per ultimo l’amianto rimosso, anche quello di piccole dimensioni, che rimane agli atti nella storia mappata”.

Si tratta insomma “di un dato utile per risalire e ricostruire gli eventuali danni epidemiologici, (si spera pochi) – aggiunge Dirce Fantini, dello Sportello Amianto e Afeva Reggio Emilia – che purtroppo si possono manifestare a distanza di molti anni dall”esposizione a cemento/amianto in cattivo stato di conservazione”.

Infine, sottolinea la Cgil, “esiste anche una piattaforma unitaria presentata da Cgil,Cisl e Uil alla Regione, su cui partira’ il confronto a breve, che costituira’ un tassello del percorso per la definizione del secondo piano regionale amianto”. Per tutti questi motivi, conclude Maiocchi, “ribadiamo quindi la necessita’ di attivare il coordinamento e il nostro coinvolgimento” (Fonte Dire).