Aemilia, Provincia e cinque Comuni parte civile al processo

27 ottobre 2015 | 18:09
Share0
Aemilia, Provincia e cinque Comuni parte civile al processo

Il presidenteManghi e i sindaci di Bibbiano, Brescello, Gualtieri, Montecchio e Reggiolo hanno firmato oggi a Palazzo Allende la procura all’avvocato Salvatore Tesoriero del Foro di Bologna

REGGIO EMILIA – Anche la Provincia di Reggio Emilia e altri cinque Comuni, oltre al capoluogo, si costituiranno parte civile all’udienza preliminare del maxiprocesso Aemilia che si apre domani nell’aula predisposta ad hoc in un padiglione delle  Fiere di Bologna. Il presidente Giammaria Manghi e i sindaci di Bibbiano, Brescello, Gualtieri, Montecchio e Reggiolo hanno firmato oggi a Palazzo Allende la procura all’avvocato Salvatore Tesoriero del Foro di Bologna, che affiancherà il legale della Provincia Alessandro Merlo.

La Provincia di Reggio Emilia e i cinque Comuni si ritengono infatti “persona offesa e danneggiata, e come tale legittimata a costituirsi parte civile, rispetto a tutti i capi di imputazione che hanno ad oggetto i delitti commessi nel territorio dell’ente o la cui manifestazione abbia comunque arrecato un danno all’ente stesso”.

L’iniziativa dà seguito all’ordine del giorno approvato all’unanimità dall’Assemblea dei sindaci a poche ore dal blitz,  il 31 gennaio scorso,  nel quale – oltre a rivolgere un plauso a magistratura e forze dell’ordine per “il durissimo colpo inferto alla criminalità organizzata” e a sottolineare la capacità di contrasto della comunità reggiana, grazie a “una consolidata attitudine alla collaborazione tra istituzioni, Enti e associazioni, nonché a un diffuso senso civico, che ha impedito all’illegalità di tradursi in fenomeno di massa sostenuto dal consenso sociale” – si dava appunto  corso a “un approfondimento finalizzato a valutare la possibilità di costituirsi in giudizio come parte civile nei procedimenti per mafia a tutela della comunità”.

Lunedì il presidente della Provincia di Reggio Emilia ha quindi firmato il decreto di nomina dei due legali, tra cui l’avvocato Salvatore Tesoriero – legale che esercita presso  lo Studio Gamberini di Bologna, incaricato a sua volta di curare la costituzione a parte civile della Regione Emilia-Romagna – circostanza questa “che consentirà un migliore coordinamento delle iniziative processuali con le altre parti civili e un inquadramento delle problematiche antimafia di livello ultraprovinciale”, spiega il presidente Giammaria Manghi.

“Al di là del puntare a ottenere il risarcimento dei danni patrimoniali e non patrimoniali subiti dai rispettivi enti, la nostra iniziativa, che si affianca a quella  di Comune di Reggio Emilia e Regione Emilia-Romagna, intende ribadire l’impegno delle istituzioni nel rifiutare e contrastare qualsivoglia forma di prevaricazione e di infiltrazione da parte della criminalità organizzata – aggiungono il presidente della Provincia e i cinque sindaci – Siamo fermamente convinti che l’identità delle nostre comunità si fondi su legalità e civile convivenza e insieme a forze dell’ordine, magistratura e società civile intendiamo continuare con sempre maggiore impegno e tenacia a combattere ed estirpare ogni forma di insediamento mafioso nei nostri territori”.

Al processo di domani a Bologna – nel corso del quale il giudice dell’udienza preliminare valuterà le costituzioni di parte civile – la Provincia sarà presente, oltre che con gli avvocati Tesoriero e Merlo, anche con il consigliere delegato a Lavoro e legalità, Enrico Bini.