Acqua pubblica, il Comitato: “Si è solo preso tempo”

1 ottobre 2015 | 17:52
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Acqua pubblica, il Comitato: “Si è solo preso tempo”

I referendari: “Il flop incombe”. La Cgil: rischio di un nulla di fatto a fine anno

REGGIO EMILIA – Le gare per l’affidamento del servizio idrico di Reggio Emilia non sono scattate in automatico il 30 settembre. Ma la proroga fino alla fine dell’anno, concordata dal Comune con la Regione e approvata ieri da Atersir per definire le modalita’ di affidamento, non lascia per niente tranquillo il comitato reggiano dell’acqua pubblica.

“Si tratta di una soluzione non risolutiva – commentano alla Dire i referendari – perche’ si dovra’ trovare in tre mesi la soluzione ad un problema per cui si e’ avuto due anni di tempo”. Al comitato non e’ poi andato giu’ che lo studio di fattibilita’ commissionato dalla societa’ Agenia sia stato di fatto accantonato a favore, notizia trapelata in queste ore, di un nuovo studio per il quale i Comuni vorrebbero affidarsi al consulente Giuseppe Caia.

Si tratta del docente universitario di Bologna e membro del comitato scientifico del Centro studi acqua, energia e diritto. Il comitato fa pero’ in primo luogo notare che “nessuno dei detrattori dello studio di fattibilita’ ha finora spiegato i motivi per cui deve essere abbandonato”. In secondo luogo, “su quali basi il professor Caia dovrebbe fare un nuovo studio: se il parere e’ sull’interpretazione dell’articolo 609 della legge finanziaria (quello invocato per stoppare la costituzione di una newco pubblica sull’acqua), questo puo’ essere richiesto anche alla Corte dei conti in pochi mesi”. E comunque, anche per vagliare nuove ipotesi, “ci vorra’ del tempo”.

I sostenitori dell’acqua pubblica, che dopo le polemiche della scorsa estate non hanno piu’ avuto confronti diretti con l’amministrazione comunale, mettono infine l’accento su due ulteriori questioni. La prima “e’ la chiusura del centro operativo di Scandiano: ci preoccupa perche’ chi ci lavora si occupa prevalentemente di acqua”. Su questo punto e’ inoltre da notare “che gli accordi con Iren prevedevano che fino alla definizione delle modalita’ di affidamento non si sarebbe toccata l’organizzazione del servizio”.

La seconda questione, che torna ciclicamente, e’ quella del trasferimento a Parma del centro controllo per il teleriscaldamento, “che dimostra come l’azienda ascolti sempre meno i soci pubblici”. Intanto anche la Cgil di Reggio, attivissima nella vicenda della ripubblicizzazione dell’acqua, lancia un grido d”allarme. “Tre mesi passano in un lampo, soprattutto se impiegati a cercare delle ”terze vie” ancora tutte da inventare, magari fondate sulla disponibilita’ di Iren a costituire una apposita societa’ territoriale (che le sottrarrebbe il controllo diretto del servizio), proprio nel momento in cui la stessa Iren sta attuando una riorganizzazione che va in direzione esattamente contraria, superando l’articolazione delle societa’ attuali per concentrare la gestione di acqua, gas ed energia elettrica in un unico soggetto nazionale integrato, la cosidetta ”societa’ delle reti””, evidenzia la segreteria della Camera del lavoro.

Rispetto alla proroga dunque “non vorremmo che questa miscela di fatti certi ed ipotesi indefinite producesse il risultato di arrivare a fine anno con un nulla di fatto, che – avverte la Cgil – lascerebbe come unica opzione la gara ”secca”, perche’ in tal caso la possibilita’ di ri-pubblicizzare il nostro servizio idrico sara’ perduta per sempre”. Il sindacato ricorda poi la lettera inviata lo scorso 25 luglio a tutti i sindaci reggiani, in cui si proponeva “di incaricare un soggetto terzo e quindi indipendente, qualificato ed autorevole nel campo dei bilanci degli enti locali, affinche’ consegnasse alla comunita’ dei cittadini ed ai suoi rappresentanti nei Consigli comunali una relazione esaustiva e definitiva sui possibili riflessi della normativa, qualora si procedesse alla ri pubblicizzazione del servizio idrico attraverso una societa’ in house”.

A questa lettera pero’ “nessun amministratore pubblico della provincia ha ritenuto utile rispondere. In compenso abbiamo passato l’estate ad assistere a dibattiti di alcuni Consigli comunali in cui, mancando gli elementi per una valutazione di merito, ogni parte riproponeva le proprie posizioni”. La Cgil chiede pertanto oggi che la discussione venga ripresa e si svolga pubblicamente, “nella sede naturale del forum provinciale per l’acqua, da convocare subito, perche’ il cronometro dei tempi supplementari e’ gia’ partito”.