Acqua pubblica, Cavallaro: “Valutare tutte le opzioni”

21 ottobre 2015 | 20:21
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Acqua pubblica, Cavallaro: “Valutare tutte le opzioni”

Il sindaco di Rubiera contesta la delibera uscita dall’Atersir e firmata, fra gli altri, dall’assessore Tutino e invia una lettera agli altri primi cittadini

RUBIERA (Reggio Emilia) – Sulla delibera di Atersir che, di fatto, non prevede nessun piano B per la ripubblicizzazione dell’acqua, interviene il sindaco di Rubiera, Emanuele Cavallaro, che scrive su Facebook: “Oggi ho scritto ai colleghi sindaci della provincia alcune riflessioni. Ho letto la deliberazione CAMB/2015/46 del Consiglio d’Ambito di Atersir (il livello regionale, per intenderci) e mi pare ci sia un passaggio che ci riguarda e rischia di essere piuttosto discutibile, o che perlomeno non è stato discusso in questi termini in alcuna riunione. Chiedo che siano messe a disposizione dei sindaci tutte le opzioni possibili in trasparenza, con numeri alla mano e documentazione ufficiale delle banche”.

Cavallaro vuole mandare un documento per farlo sottoscrivere a tutti i sindaci in cui prendano l’impegno per “adoperarsi con tutte le proprie possibilità affinché l’assemblea dei sindaci scelga di affidare la gestione dell’acqua ad un’azienda dove i comuni reggiani abbiano pieno controllo in particolare degli investimenti, delle nomine e dei compensi dei manager, del livello di qualità del servizio e possano, a fronte di eventuali modifiche normative, concorrere a determinare politiche tariffarie che siano a vantaggio degli utenti ed in particolare di famiglie e di situazioni di fragilità sociale. Reggio Emilia deve avere il controllo della “sua” acqua”.

Inoltre, nel documento c’è scritto che bisogna “adoperarsi con tutte le proprie possibilità affinchè nella scelta si operi salvaguardando l’equilibrio finanziario presente e futuro degli enti sia in termini di indebitamento diretto o per garanzie che in qualsiasi altro rischio legato a norme e a esposizioni finanziarie potenziali e adoperarsi per far sì che i pochi mesi a disposizione per gli approfondimenti siano proficui e produttivi, e promuovano un dibattito istituzionale e pubblico coinvolgendo i portatori di interesse e i soggetti mobilitati in questi anni a tutela dell’acqua pubblica”.