Via Emilia, nuova rissa vicino alla Giareda: spunta un coltello

7 settembre 2015 | 15:27
Share0

Il video girato dall’alto mostra giovani immigrati e italiani che si prendono a calci e a spintoni. Poi una voce dall’alto: “Ha un coltello”. Ci sarebbe stato anche un ferito

REGGIO EMILIA – A poche ore di distanza da una gigantesca rissa che ha coinvolto trenta nigeriani e che ha di nuovo portato all’attenzione di tutti il problema della criminalità in zona stazione, verso le 23, c’è stata una seconda rissa che è scoppiata in via Emilia Santo Stefano, in pieno centro storico.

Questa volta sono coinvolte le vie Caggiati, Berta e via Emilia S. Stefano. Il video è stato postato sulla pagina Facebook di Porto Franco, un’organizzazione no profit che deve essere vicina all’ex assessore alla sicurezza, Franco Corradini, dato che sulla pagina si rimanda al suo sito e che ha posizioni critiche nei confronti dell’amministrazione, soprattutto per quel che riguarda la sicurezza in zona stazione, uno dei quartieri su cui l’ex assessore aveva lavorato di più in passato.

Chi gira il video dall’alto è un cittadino. Si sente la voce di una ragazza che è scossa, impaurita. In strada ci sono dei giovani. Alcuni di loro sono di origine nordafricana, ma altri sono italiani. La scena è confusa. Ci sono alcuni giovani in strada che si affrontano. Volano offese, calci e spintoni. Impossibile dire altro. Secondo Porto Franco “scoppia un accenno di rissa, un giovane estrae un coltello a serramanico per scagliarsi contro un coetaneo, dopo avergli rotto una bottiglia in faccia, polizia e carabinieri arrivano ma non in tempo. Il ferito, l’aggressore e i loro “affiliati” scappano lasciando sconcertati i passanti che salutano la vicina festa della Giareda”.

In relazione allo scontro tra i 30 nigeriani, l’associazione (sempre su Facebook) commenta: “Il ”contratto” sulla sicurezza in zona stazione della giunta Vecchi ancora non funziona. Si conferma essere stato semplicistico e frettoloso dire che con lo “Street food” rinasce un quartiere”. Il sindaco Vecchi, insomma, “ha dialogato solo con i cittadini reggiani residenti in alcune vie del quartiere ignorando completamente tutti gli altri cittadini di origini straniera, alimentando una distanza che genera gravi episodi come quello che racconta la cronaca”.