Landi Renzo in affanno: contratto di solidarietà per un anno

17 settembre 2015 | 12:11
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Landi Renzo in affanno: contratto di solidarietà per un anno

Da luglio scorso i dipendenti fanno quattro giorni di lavoro la settimana. Male la semestrale: il titolo è calato del 33% in un anno in Borsa. La Fiom: “Scelta giusta”

REGGIO EMILIA – Settimana corta, a cui avrebbero volentieri rinunciato, per i 350 dipendenti della Landi Renzo che, da luglio, sono in contratto di solidarietà. L’azienda, d’accordo con i sindacati, ha deciso per dodici mesi di ridurre l’orario di lavoro di una giornata (solitamente quella del venerdì), salvo condizioni produttive particolari che necessitano di essere al lavoro senza sospensioni.

Il contratto di solidarietà, per esempio, in questo periodo, viene derogato da parte degli operai dato che la produzione sta lavorando mentre la parte impiegatizia e commerciale sta mantenendo la riduzione di orario. Comporta una riduzione di stipendio con un integrazione del 70% per ogni ora non lavorata.

Marco Righi, delegato della Fiom dentro alla Landi Renzo, commenta: “E’ una decisione che ci soddisfa e che, purtroppo, l’azienda ha dovuto prendere di fronte a processi di carattere generale che stanno modificando gli assetti di settore. La Landi Renzo ha fatto una scelta giusta”.

Il settore degli impianti a Gpl e metano, in generale, sta accusando il colpo del crollo del prezzo del petrolio e del fatto che molte case automobilistiche stanno producendo in casa gli impianti. Senza contare che le industrie produttrici di macchine in Germania, per esempio, stanno puntando molto sull’elettrico. Landi Renzo, ovviamente, non fa eccezione e soffre anche lei per questa situazione.

L’azienda guidata da Stefano Landi, presidente della Camera di commercio e patron della Pallacanestro reggiana, ha appena licenziato una semestrale decisamente deludente con una perdita di 7,2 milioni di euro rispetto agli 1,8 registrati nel primo semestre dell’anno scorso. Male anche il titolo a Piazza Affari che ha perso circa il 33% in un anno.