La Liga Street, un amarcord lungo 25 anni

19 settembre 2015 | 15:43
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La Liga Street, un amarcord lungo 25 anni

Fianco a fianco, camminano padri, madri e figli che, magari, ai tempi di Balliamo sul mondo, non erano ancora nati

REGGIO EMILIA – Devo dire che fa un po’ impressione passare sulla Liga Street, fianco a fianco con ragazzi e ragazze che nel 1990, quando uscì “Balliamo sul mondo”, che divenne la hit dell’estate, forse non erano ancora nati.

Tu, invece, Ligabue lo conoscevi già, perché l’allora oscuro rocker di Correggio cercava, a tutti i costi, di andare sulle pagine dei giornali locali (oggi, invece, è inavvicinabile) e chiedeva interviste per avere un po’ di pubblicità. Erano tempi in cui, magari, te lo potevi trovare davanti in una partita di calcio fra giornalisti e musicisti. Oppure, in un dopo teatro, invitato a cena da un noto attore comico, commentava: “Oh, però quel posto è caro…”. Chissà se oggi penserebbe la stessa cosa.

Adesso, invece, porta al Campovolo 150mila persone. E pazienza se negli ultimi album è un po’ ripetitivo e, probabilmente, non ha più lo smalto di un tempo e ha i capelli grigi. Tu ricordi ancora le prime canzoni, quelle che ti accompagnavano, come accompagnavano lui, in “certe notti” della Bassa “dove la macchina è calda e dove ti porta lo decide lei”. Per noi Ligabue era lo Springsteen della Padania (fatte le debite proporzioni di qualità di testi e di arrangiamenti, si intende) e cantava le nostre notti e pure i nostri giorni.

Ma un’altra cosa che ti fa riflettere, quando passi sulla Liga Street, è la capacità di Ligabue di mettere insieme un pubblico intergenerazionale, un po’ come fanno i Nomadi da tempo. Passeggiando vedi ragazzi e ragazze giovani, ma anche coppie sui 40-50 anni che, magari, si sono fidanzate, ascoltando le canzoni del Liga e poi vedi le famiglie con padri e madri che condividono questa loro passione per i figli.

E così fra un gruppo di ragazzi che come in Bar Mario “stanno sfasciando il bigliardino” e “fanno un po’ troppo casino” e uno stand dove vendono “Lambrusco & pop corn”, perché, con il sano realismo della Bassa, il rocker di Correggio ci ricorda che “non è così facile perchè prima e dopo il sogno c’è la vita da vivere”, arriviamo a questa notte in cui “Balleremo sul mondo”. Ah, dimenticavo, portatevi le scarpe da tip tap.