Jobs act, scontro Cgil-Unindustria: “Patto per il lavoro ovunque”

16 settembre 2015 | 15:05
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La Fiom è pronta a smontarlo azienda per azienda. Inviate ben 800 lettere. Guaitolini e Mora a Severi: “Ingenerose e offensive le sue dichiarazioni”

REGGIO EMILIA – Subito un tavolo di confronto, o vertenze azienda per azienda. Questa la posizione della Fiom reggiana che, sul contrasto al Jobs act, non arretra di un millimetro. L’ultima iniziativa del sindacato dei metalmeccanici della Cgil e’ partita in questi giorni nell’ambito di una campagna regionale, incassando pero’ subito lo stop di Unindustria Reggio (e oggi di Confindustria Emilia-Romagna).

Si tratta di quasi 800 lettere inviate a 664 aziende che occupano 31.200 lavoratori, sette associazioni imprenditoriali e 128 tra consulenti e studi professionali che assistono le aziende, a cui la Fiom chiede (o meglio “diffida”) di non applicare alcuni dei punti della riforma sul lavoro del Governo. Nello specifico quelli sui licenziamenti arbitrari, i demansionamenti e il controllo a distanza dei lavoratori.

Istanze che il presidente provinciale di Unindustria, Mauro Severi, ha bollato come “inconcepibili”, accusando il sindacato di “incapacita’ a dialogare”. E proprio da questo punto parte oggi la replica del segretario delle “tute blu” reggiane, Sergio Guaitolini, che dice: “Il fatto che abbiamo mandato queste lettere dimostra proprio il contrario. Alle imprese chiediamo di valutare insieme delle soluzioni che possano accrescere la loro competitivita’, ma anche tutelare tutti i lavoratori nello stesso modo”.

Da questo punto di vista, prosegue Guaitolini, “mi sembrano ingenerose e offensive le dichiarazioni del presidente di Unindustria, al quale ricordo che nel 2014 la Fiom ha siglato oltre 100 contratti nelle aziende, a dimostrazione che sa dialogare eccome”. Pertanto, se nel giro di qualche mese non arriveranno segnali concilianti dal mondo imprenditoriale, “dovremo agire in ogni realta” aziendale con vertenze, cosa che normalmente fanno i sindacati”.

Nel merito del Jobs act, il segretario aggiunge: “Non siamo contrari al fatto che le assunzioni siano agevolate attraverso la decontribuzione, ma ci vede contro il fatto che alcuni lavoratori, quelli assunti dopo il marzo del 2015, avranno un trattamento diverso dagli altri”. Resta comunque negativo il giudizio della Fiom su una legge “profondamente sbagliata e iniqua che porta ad un imbarbarimento delle relazioni sindacali e non determina aumento di competitivita’ delle imprese”.

Infatti, spiega Guaitolini, “parlare di contratti a tutele crescenti e’ una truffa. Si tratta invece del classico contratto a tempo indeterminato a cui sono state tolte le tutele sul licenziamento arbitrario, per cui i lavoratore non potra’ essere reintegrato ma ricevera’ solo un indennizzo”. Inoltre “dopo tre anni, esauriti gli sgravi per le imprese, c’e’ il dubbio che i lavoratori saranno licenziati”.

L’obiettivo ultimo del sindacato, sarebbe quindi, conclude Guaitolini “l’abrogazione della legge tramite referendum”. La Cgil, aggiunge il segretario della Camera del lavoro Guido Mora, “sta con la Fiom, la sostiene e ne condivide l’iniziativa”. Qui, ricorda Mora, “la situazione sulle assunzioni non e’ quella descritta dal Governo e la narrazione dell’uscita dalla crisi e’ fuori da ogni visione corretta”. Come ricordato qualche giorno fa la disoccupazione sul territorio sarebbe infatti aumentata nei primi sei mesi del 2015 e i neo assunti deriverebbero da una stabilizzazione dei precari. Per questo, conclude Mora, “ci opponiamo con forza ad una legge che, vorrei anche ricordare, e’ stata approvata a colpi di fiducia”.

Ma non c’è solo la lotta al Jobs act, ma anche il nodo della rappresentanza sindacale, sono al centro dell’agenda dei prossimi mesi della Fiom di Reggio Emilia. Il segretario provinciale della categoria, Sergio Guaitolini, ha aggiunto: “Stiamo lavorando anche sul tema della rappresentanza e ci recheremo alla Direzione provinciale del lavoro dove depositeremo i verbali delle Rsu nelle aziende affinche” vengano certificati e ci sia riconosciuto il ruolo che ci spetta”. Un diritto, quello di sedersi al tavolo dei negoziati contrattuali, che per Guaitolini e’ di fatto acquisito. Visto che, sottolinea, “la nostra rappresentanza nelle aziende metalmeccaniche e” pari a oltre il 90%” (Fonte Dire).