In 500 al vernissage della mostra di Angelo Davoli

7 settembre 2015 | 18:33
Share0
In 500 al vernissage della mostra di Angelo Davoli

La mostra a palazzo da Mosto, che si snoda lungo 22 sale, raccoglie parte del percorso dell’artista costituito da dipinti, bozzetti, sculture, foto, video, scenografie e scritti

REGGIO EMILIA – Oltre 500 invitati hanno preso parte domenica sera al vernissage della mostra “Angelo Davoli work in progress”, ospitata nel restaurato Palazzo da Mosto, messo a disposizione dalla Fondazione Manodori. Presenti collezionisti, critici d’arte, giornalisti, imprenditori, amici ed estimatori di Davoli.

La serata è stata aperta con i saluti istituzionali di Ottavia Soncini, vicepresidente dell’assemblea legislativa regionale, e di Cristina Bolognesi, moglie, assistente e presidente dell’archivio Angelo Davoli che ha sottolineato come: “La partecipazione di tante persone testimoni come l’arte di Angelo abbia estimatori non solo nella sua città, ma anche fuori dai confini locali. Sono felice di essere riuscita a far conoscere di lui alcuni aspetti inediti che non erano ancora stati resi noti al grande pubblico. Questo è solo un nuovo passo nel cammino che l’archivio è intenzionato a compiere per valorizzare il suo lavoro”.

Un evento che ha saputo coniugare diverse arti in unico contesto: dalla poetica poliedrica di Davoli alla danza con la performance di Valerio Longo, danzatore di Aterballetto e coreografo che, allo scoccare della mezzanotte, ha segnato il confine tra la vita terrena dell’artista e la sua nuova nascita verso l’eternità (Davoli è scomparso proprio il 6 settembre di un anno fa a soli 54 anni), nel giorno del suo compleanno il 7 settembre del 1960. Una lanterna cinese è stata fatta volare in cielo da Cristina Bolognesi accanto al danzatore posto sul maxi Ippogrifo, simbolo di tanti disegni e opere di Davoli.

La mostra, che si snoda lungo 22 sale, raccoglie parte del percorso dell’artista costituito da dipinti, bozzetti, sculture, foto, video, scenografie e scritti. Le opere resteranno esposte fino al 4 ottobre, e provengono da collezionisti di tutta Italia, e raccontano, senza fili logici di spazio e tempo, la poetica di Angelo Davoli che si è espressa attraverso diversi linguaggi, dalla pittura ad olio alle videoinstallazioni, evolvendo e trasformandosi di giorno in giorno. Ogni sala è corredata dai testi di alcune personalità che hanno conosciuto e apprezzato il suo lavoro da Fabio Fazio ad Alessandro Bergonzoni, passando per esponenti della critica e del giornalismo del mondo artistico e culturale.

L’eredità dell’artista è stata colta dagli studenti del liceo artistico Gaetano Chierici (Sara Ascari, Martina Cattani, Silvia Minali, Ilaria Simonazzi, Maya Marconi, Sara Nibbi, Valentina Corradini, Martina Caiti e Valeria Guastalla) che accompagnano i visitatori guidandoli nel percorso espositivo.