E’ morta Marisa Sturloni, vedova del sindaco Bonazzi

18 settembre 2015 | 18:16
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E’ morta Marisa Sturloni, vedova del sindaco Bonazzi

Il decesso al Santa Maria Nuova dove era ricoverata. Il cordoglio del sindaco Vecchi: “Intellettuale poliedrica, figura di rilevo nella sperimentazione e nella ricerca artistica”. I funerali lunedì

REGGIO EMILIA – E’ morta Maria Luisa Sturloni (per tutti Marisa Bonazzi), 88 anni, moglie dello storico sindaco di Reggio, Renzo Bonazzi, che fu anche senatore e che era scomparso nel 2010. Il decesso è avvenuto al Santa Maria Nuova stamattina dove si trovava ricoverata. Negli ultimi tempi aveva avuto una serie di ischemie che avevano minato profondamente la sua salute.

I funerali di Marisa Bonazzi si terranno lunedì alle 14, con partenza dalle camere ardenti del Santa Maria Nuova per la chiesa di Sant’Agostino in città. La salma sarà sepolta accanto a quella del marito.

Nata nel 1927, laureata in Pedagogia a Bologna, Marisa Bonazzi studiò Grafica con Giuseppe Landini. Si legò agli ambienti letterari della neo-avanguardia, del “Gruppo ’63” particolarmente attivo a Reggio Emilia e, a Firenze, al “Gruppo ’70”; importanti sono stati per lei i contatti con personalità come Marino Mazzacurati e Cesare Zavattini.

I Musei Civici del Comune di Reggio Emilia e la Fondazione Pietro Manodori le hanno dedicato, nel 2008 ai Chiostri di San Domenico, la mostra antologica “Marisa Bonazzi. Opere 1965 – 2008”, curata da Renato Barilli. La mostra ripercorreva l’intera attività artistica della Bonazzi, con più di cinquanta opere estremamente varie per tematiche, stili, dimensioni e tecniche di realizzazione: dalle  xerotipie del 1965, polemiche e impegnate, allo studio sul volto di Che Guevara del 1968, poi le opere legate alla Pop Art e gli approfondimenti dell’attività dell’artista tra gli anni Sessanta e Settanta: un periodo segnato da importanti incontri di Marisa Bonazzi con esponenti del mondo intellettuale italiano e da esperienze di vita che si riversavano nel suo modo di fare arte, all’epoca sempre orientato verso la novità nei risultati e nei materiali.

Iniziò in quel periodo la ricerca sull’uso di mezzi e materiali diversi, come il plexiglass, la pittura a nitro, l’incisione, la stoffa e altri ancora, declinati tra opere imponenti, disegni e riproduzioni. Dopo una pausa creativa di circa dieci anni Marisa Bonazzi riprese l’attività negli anni Ottanta e attorno agli anni Novanta presentò una serie di lavori incentrati sulla figura di Ulisse e dei Naviganti, quali simboli dell’incessante desiderio di conoscenza e dell’attualità sociale, maturati alla luce di riflessioni sui grandi esempi della storia dell’arte, in una fase, gli anni Novanta appunto, importante riguardo al mutamento di punti di riferimento e di modelli culturali.

Le opere dell’ultimo periodo sono state contraddistinte invece dall’adozione di una figura-simbolo, di un’icona particolare, la Bambola, che da objet trouvé diventa elemento fondamentale negli ultimi lavori, di grande impatto emotivo e di forte impegno etico, per un messaggio di denuncia e di allarme per la violazione dei diritti umani.

Di Marisa Bonazzi e della sua arte, nel catalogo della mostra, Renato Barilli ha scritto: un’artista che si pone esattamente a metà tra “l’avida partecipazione al qui e ora all’impatto con la realtà più cruda e prosaica e il vagheggiamento di fughe consolatorie verso lontani paradisi del fasto e della decorazione”.

Il cordoglio del sindaco
“Desidero esprimere profondo cordoglio, personale e dell’Amministrazione comunale, per la scomparsa di Marisa Bonazzi, intellettuale poliedrica, figura di rilevo nella sperimentazione e nella ricerca artistica, nell’ambito prima dell’avanguardia e, in tempi più recenti, della Pop Art. La sua figura, profondamente legata a una stagione culturale, quella degli anni Sessanta e Settanta, estremamente vivace a Reggio Emilia e nel resto del Paese, ci è particolarmente cara e resta un punto di riferimento”, dice il sindaco di Reggio Emilia, Luca Vecchi, appresa la scomparsa di Marisa Sturloni Bonazzi.

“Marisa – prosegue il sindaco – era espressione di un ambiente intellettuale costantemente aperto al bene e alle sfide della comunità, alla contaminazione dei diversi saperi e dei linguaggi, come dimostra fra l’altro il suo impegno anche nel campo dell’educazione, con il lavoro di ricerca su testi letterari per l’infanzia, svolto con Umberto Eco. Marisa, per una vita al fianco del marito Renzo, compianto sindaco della nostra città, ha condiviso con lui un percorso intellettuale che ha giovato a tutti e che ancora oggi incide profondamente nella vita e nelle istituzioni cittadine”.

Graziano Delrio: “Nell’arte ha indicato la via dell’impegno”
Graziano Delrio, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, ricorda “con affetto e commozione l’artista Marisa Sturloni Bonazzi, già moglie dell’indimenticato sindaco e parlamentare Renzo Bonazzi, che ci ha lasciato in queste ore”. “Marisa Bonazzi ha saputo indicare nell’arte la via dell’impegno e della ricerca, individuando nella cultura lo strumento giusto per leggere la nostra società e farla riflettere sulle trasformazioni che la attraversa”. “È stata una presenza viva per il nostro Paese e per la città di Reggio Emilia – conclude Delrio –  iniziando dalle stagioni più ricche di proposta intellettuale, mantenendo sempre uno stile di autonomia di pensiero. Sono vicino ai figli Alessandro, Federico e loro famiglie in questo triste passaggio”.

Andrea Costa: “Artista e donna reggiana di primo piano”
Arriva anche il messagio del segretario provinciale del PD: “Siamo profondamente addolorati per la scomparsa di Marisa Bonazzi, artista e donna reggiana di primo piano. Marisa, moglie del sindaco Renzo Bonazzi, era persona rara. Lo era per la personalità, la sensibilità e naturalmente per le capacità artistiche e intellettuali. Ma Marisa, la vogliamo ricordare così, è stata prima di ogni cosa una persona libera e capace di vivere la provincia come metropoli e immaginare orizzonti e futuri migliori per tutti. Per questo a lei e alla sua famiglia, va tutta la nostra gratitudine”.