Campovolo, Vecchi: “Arena spettacoli, dobbiamo crederci”

20 settembre 2015 | 20:26
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Campovolo, Vecchi: “Arena spettacoli, dobbiamo crederci”

Il sindaco, dopo il successo del concerto di Ligabue, rilancia sul progetto per ospitare grandi eventi in quell’area. Il sottosegretario Rossi è suo alleato: “Facciamo di Reggio una rock valley”

REGGIO EMILIA – “Valuto positivamente l’interesse di Salzano e Maioli per quell’area e credo che nei prossimi mesi proveremo a fare ulteriori passi. Vale la pena crederci nell’Arena spettacoli”. All’indomani del grande successo del concerto di Luciano Ligabue, che ha richiamato ben 150mila persone al Campovolo, il sindaco Luca Vecchi dice a Reggio Sera che si dichiara pronto a riprendere in mano questo dossier che è rimasto un po’ dormiente negli ultimi anni.

Vecchi avrà un alleato reggiano importante in questa partita, ovvero il sottosegretario alla presidenza della Regione, l’ex sindaco di Casalgrande, Andrea Rossi, che al nostro quotidiano ha detto: “Noi possiamo sostenere progetti di sviluppo strategico della città, soprattutto su un’area, come quella nord, che sicuramente merita attenzione”. Ieri sera, al concerto del Campovolo, oltre a Rossi c’era il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, che sicuramente ha ben compreso le potenzialità dell’area.

Ma torniamo a Vecchi che è entusiasta della buona riuscita del concerto: “E’ stato un evento eccezionale e una giornata storica. Bisogna fare i complimenti a Ligabue e alla macchina organizzativa (Ferdinando Salzano di F&P e il manager di Ligabue, Claudio Maioli). Ieri le cose hanno funzionato alla perfezione, con un flusso e un deflusso avvenuto in poche ore e una convergenza straordinaria del lavoro di molti soggetti: forze dell’ordine, sanitarie e volontari. Ma dobbiamo anche dire che abbiamo avuto di fronte una città che ha saputo essere all’altezza della prova. Molte persone mi stanno mandando mail in cui mi ringraziano per come abbiamo gestito questa cosa. Possiamo farci i complimenti: ieri ha vinto la città”.

Maioli e Salzano, è bene precisarlo, sono gli stessi manager che, tre anni fa, dopo Italia loves Emilia, intavolarono una discussione con l’allora amministrazione Delrio per creare un’arena spettacoli al Campovolo. Poi il progetto non è decollato. Ora può trovare nuovo slancio. Dice Vecchi: “Il contatto con Maioli e Salzano in questi mesi ha continuato ad esserci e il tema della concessione totale da parte di Enac ha sbloccato l’interesse anche da parte di altri operatori. Non escludo che il prossimo anno ci possa essere un altro grande evento”.

Continua Vecchi: “Noi, fin dal primo giorno di mandato, abbiamo iniziato a lavorare a questo progetto. Maioli venne otto mesi fa da me e io gli dissi che ero entusiasta dell’idea, ma che, allora, non avevamo l’autorizzazione di Enac. Ora che abbiamo ottenuto la concessione totale dell’area e possiamo proporre e organizzare con più continuità eventi come questo, abbiamo risolto i problemi burocratici per i prossimi vent’anni. E la città, compatibilmente con l’attività aeroportuale, può svolgere un’attività di spettacoli in quell’area”.

Un’idea che piace anche a Rossi che aggiunge: “La Regione può sostenere l’infrastutturazione in quella zona come è avvenuto per le Reggiane. La politica industriale non passa solo dalla manifattura, anche quella culturale può essere una politica industriale. Un investimento in cultura, se ben fatto, può produrre una moltiplicazione pari a venti volte l’investimento messo in campo. Non penso solo all’indotto per alberghi e ristoranti. Un investimento sul campovolo può essere un volano in quell’area per mettere insieme la filiera della musica: formazione, scuola, produzione. Si potrebbe anche coinvolgere un’azienda come Rcf (ditta reggiana che ha fornito l’impianto per il concerto di Ligabue). Possiamo fare di Reggio una rock valley”.

Una rock valley in una città che ha le carte in regola per realizzarla. Continua Vecchi: “Questa location è unica in Italia e in Europa. C’è l’esigenza di intercettare l’investimento privato in campo musicale che è fondamentale per fare partire questa iniziativa. L’area la devi rendere utilizzabile per eventi di questo genere, e questo lo è già. La città deve avere accessibilità all’area e questo ce lo abbiamo già. Noi possiamo fare un investimento sul parco a livello infrastrutturale. Però l’arena la si fa solo se si è verificata la possibiltà di avere un piano industriale serio. Si tratta di costruire una cosa unica in Italia: un area in grado di ospitare eventi di piccole, medie e grandi dimensioni”.

E sulle polemiche dovute al fatto che la società Aeroporto ha affittato l’area ad appena 50mila euro agli organizzatori che hanno avuto introiti complessivi per 7 milioni di euro, Vecchi commenta: “La società Aeroporto ha quantificato quel canone in assoluta autonomia. Il prezzo è giusto? Io credo vada valutato in un complesso più ampio: ieri c’è stato un indotto forte per la città, non solo economico, ma anche di immagine. Non posssiamo fare una valutazione solo sul canone d’affitto pagato. Comunque il Comune ha sopportato dei costi modesti legati a piccole manutenzioni e al pagamento degli straordinari della polizia municipale. Per quel che riguarda Iren e la pulizia dei rifiuti, credo che l’organizzazione abbia sicuramente trovato un accordo con loro. Fra l’altro Iren ha sponsorizzato l’evento”.

E conclude parlando del progetto, che già è sul tavolo, di Maioli e Salzano: “Se si farà, non sarà più nella parte sud, ma in quella nord, perché il loro progetto iniziale è interessante, ma era collocato in un pezzo del campovolo dove non avremmo piena agibilità dato che ci sono altre proprietà. Quello che conta, comunque, oggi, è la qualità tecnica del progetto e la sua sostenibilità industriale. Dobbiamo partire da lì”.