Acqua pubblica, i Comuni vanno in ordine sparso

29 settembre 2015 | 14:59
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Acqua pubblica, i Comuni vanno in ordine sparso

I consigli comunali sul territorio si sono espressi in modo molto diverso fra loro. Il Comitato: si riprenda studio indipendente presentato da Cgil

REGGIO EMILIA – I Comuni reggiani hanno ottenuto una proroga dalla Regione e potranno comunicare il loro orientamento sul servizio idrico (gestione in house, newco pubblica o gara) oltre il termine previsto del 30 settembre. Secondo il Comitato acqua bene comune pero’, non c’e’ accordo tra le amministrazioni.

Rispetto ai voti espressi nelle ultime settimane da diversi Consigli comunali della provincia infatti alcuni, “fedeli alla linea della segreteria provinciale del Pd (come Cadelbosco, Guastalla o Bagnolo), hanno votato una delibera curiosa, in cui si riconosce la validita’ dello studio di Agenia che dimostra la fattibilita’ della ripubblicizzazione, ma poi si dice quel progetto va accantonato e bisogna esplorare strade alternative”.

Altri Comuni (Novellara, Albinea, Quattro Castella e Cavriago), “tutti governati da sindaci dello stesso partito, hanno deliberato invece che bisogna continuare sul percorso della ripubblicizzazione, perche’ non vi sono motivi fondati per abbandonarlo” e sulla stessa linea si starebbe avviando il Comune di Casalgrande. Vi sono poi i Comuni della Montagna, i cui sindaci, in una recente assemblea pubblica a Casina, hanno sostenuto che la fattibilita’ economico-finanziaria della ripubblicizzazione e’ dimostrata dallo studio di Agenia, ma quella legale e’ ancora da verificare, a causa delle diverse interpretazioni di una norma della Legge di stabilita’ del 2015.

In dettaglio, secondo alcuni, questa norma, obbligando i Comuni ad accontonamenti di bilancio insostenibili, impedirebbe di fatto la ripubblicizzazione; secondo altri l’interpretazione corretta di questa norma avrebbe invece un riflesso trascurabile sulla fattibilita’ della ripublicizzazione.
Anche il Consiglio Comunale di Sant’Ilario ha votato una mozione che riprende questo contrasto, tra fattibilita’ economica (dimostrata) e fattibilita’ giuridica (da dimostrare). Come uscire dall’empasse?

Il comitato ricorda che “la Camera del lavoro di Reggio ha fatto da tempo ai sindaci una proposta molto ragionevole: si dia incarico a un soggetto terzo, indipendente, qualificato ed autorevole, di esprimere un parere su questa incertezza normativa”. I sindaci pero’ “non rispondono e nel frattempo continua a non uscire, da parte dei detrattori della ripubblicizzazione, un progetto alternativo”.