Profughi, la vittoria di Pirro di Lega e M5S

25 agosto 2015 | 16:32
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Profughi, la vittoria di Pirro di Lega e M5S

La Lega Nord e il M5S esultano in questo momento, ma, a ben vedere, quella che si è consumata al Campovolo è una vicenda penosa. Le leggerezze della Dimora D’Abramo

REGGIO EMILIA – E adesso chi lo spiega a un profugo che si è fatto migliaia di chilometri rischiando la vita e attraversando il deserto del Sahara, per poi sopravvivere alla traversata del Mediterraneo, che non può più fare il volontario a FestaReggio? Come si fa a dire a uno di quei ragazzi che stavano imparando l’italiano e familiarizzando nelle cucine del campovolo che se ne devono andare perché, loro trenta, su duemila volontari, secondo la Lega e il M5S, stanno facendo un piacere al Pd che, altrimenti, non saprebbe come fare per mandare avanti la Festa? Come si fa a far capire loro che c’è un leader leghista, Matteo Salvini, insieme al suo segretario provinciale Gianluca Vinci (per non parlare del Movimento 5 Stelle), che ritengono che ci sia chissà quale losco complotto fra il Pd e la Dimora D’Abramo sotto quei pasti risparmiati (lasciamo stare la faccenda degli utili e del bilancio a cui hanno votato contro due sacerdoti che è un altra cosa, ndr) e che peraltro la coop ha già detto che non chiederà allo Stato?

Va comunque sottolineata una certa leggerezza nella gestione di tutta questa vicenda da parte della Dimora D’Abramo che ha vinto l’appalto, come capofila, per gestire l’emergenza profughi nella nostra provincia. Lo stop all’utilizzo dei profughi a FestaReggio è arrivato dalla prefettura, perché i profughi devono essere utilizzati come volontari solo in situazioni dove c’è una pubblica utilità o ci sono fini sociali. Una festa di partito non rientra in queste casistiche dato che il PD è un soggetto privato. Quindi i profughi potevano essere utilizzati da un Comune, ma non da un partito, per esempio.

La Lega Nord e il M5S, dunque, cantano vittoria in questo momento, ma, a ben vedere, quella che si è consumata al Campovolo è una vicenda penosa. Due partiti che, insieme, hanno, rispettivamente, il 16% e il 26%, in base ad alcuni sondaggi, nel nostro Paese, che ambiscono a governare l’Italia (peraltro il Carroccio non ha mai fermato gli sbarchi e l’immigrazione quando era nell’esecutivo con Berlusconi, ndr) e che hanno come unica soluzione, nei confronti di un esodo biblico di profughi dall’Africa e dal Medio Oriente (basti pensare quello che è appena successo con i siriani in Macedonia), quella di mettere i migranti sulle piattaforme dell’Eni nel Mediterraneo (proposta di Salvini) o semplicemente di rimandarli tutti a casa (proposta Grillo).

Ora ci sarà un protocollo. La prefettura dovrà stabilire nei dettagli come, in che modo e da chi possono essere utilizzati i migranti gestiti dalla Dimora D’Abramo. Ma un foglio di carta e la burocrazia non potranno mai risarcire le facce dubbiose e smarrite di quei profughi che, da un giorno all’altro, si sono sentiti dire che dovevano tornarsene a casa. Così, senza un perché, in un pasticcio ingigantito da due partiti che speculano sulle disgrazie altrui. Almeno senza un perché che avesse un senso dato che, almeno noi, non ce la sentiamo di spiegargli quello che è successo. Per loro fortuna, non capirebbero.