Profughi, la Spadoni (M5S) presenta due esposti

26 agosto 2015 | 12:15
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Profughi, la Spadoni (M5S) presenta due esposti

All’Authority anticorruzione e alla Corte dei conti. La deputata Spadoni: “Va verificata la legittimità dell’affidamento diretto alla Dimora D’Abramo e su come vengono usati i soldi pubblici”

REGGIO EMILIA – Il Movimento 5 Stelle presenterà due esposti, uno all’Anac (Autorità nazionale anticorruzione) e l’altro alla Corte dei Conti sulla vicenda dell’affidamento della gestione dei profughi alla Dimora D’Abramo.

“Il primo – scrive la deputa del M5S, Maria Edera Spadoni – per verificare la legittimità dell’affidamento diretto, anche in base alla revoca della gestione dei profughi da parte del comune di Ferrara alla cooperativa Camelot, dopo che in due riprese lo stesso Cantone aveva segnalato la scarsa coincidenza con l’interesse pubblico di affidamenti diretti di questo tipo da parte del Comune. Non si capisce per quale motivo il Comune di Reggio Emilia abbia affidato la gestione dei migranti alla cooperativa senza una regolare gara d’appalto”.

“Il secondo – continua la deputata – alla Corte dei Conti per danno erariale. In che modo i soci si sono spartiti gli utili di denaro pubblico? I fondi stanziati dovrebbero essere vincolati alla gestione dei migranti ma, al momento, il Comune non ha pubblicato nessuna rendicontazione di come questi soldi siano stati usati dalla cooperativa”.

Argomenta la Spadoni; “Il Comune di Reggio Emilia ha affidato la gestione di 30 migranti alla cooperativa Dimora di Abramo, un milione e 400 mila euro per tre anni, senza nessun bando pubblico. La cooperativa di cui è stato vice presidente l’ex assessore Mimmo Spadoni oggi braccio destro  del ministro Delrio a Roma (e in aspettativa dalla coop dal 2004) nei giorni scorsi e’ stata al centro delle polemiche per due episodi. Aver concordato con il Pd , ma non con la prefettura, l’utilizzo di profughi come “volontari” alla festa del partito del presidente del Consiglio e aver reinvestito gli utili non nell’accoglienza dei più poveri ma nel settore immobiliare, tanto che due sacerdoti hanno votato contro il bilancio della cooperativa in polemica con questa scelta”.

Conclude la Spadoni: “Richiediamo trasparenza nella gestione dei fondi pubblici, anche alla luce degli ultimi eventi di Mafia Capitale che hanno visto soldi pubblici finire fino  nelle mani della criminalità organizzata”.