FestaReggio, Bersani soffia sullo scontro fra renziani e sinistra Pd

30 agosto 2015 | 23:57
Share0
FestaReggio, Bersani soffia sullo scontro fra renziani e sinistra Pd

Botta e risposta durissimo fra le due correnti reggiane del partito nel giorno in cui l’ex segretario dal palco dice: “Questo PD non c’entra sulla sinistra”

REGGIO EMILIA – “Credo a un Pd come un partito di centrosinistra alternativo alla destra che sappia dialogare con la sinistra radicale e con il civismo. Non a un partito che vuole vestire i panni di una formazione centrale, dove per vincere le elezioni si dà un colpo al cerchio e una alla botte”.

Una dura critica al governo Renzi e al renzismo arriva da Pier Luigi Bersani accolto da un bagno di folla stasera a FestaReggio. L’ex segretario del Pd fa la sua apparizione proprio nel giorno in cui va in scena un duro confronto fra i renziani e la sinistra locale del partito. Con un timing non casuale i segretari dei circoli del Pd di Reggio città hanno criticato con una lettera aperta l’operato del governo Renzi sia sul salvataggio dall’arresto del senatore Azzollini (Ncd) che sul provvedimento sanità approvato nelle settimane scorse al Senato, scrivendo: “In questa fase il rischio è che l’elettorato ci lasci”.

Bersani ha soffiato sul fuoco acceso da quella lettera e stasera ha rincarato la dose dicendo: “La mia paura è che a forza di telefonate e tweet si perda la fiammella. Quella fiammella che voi reggiani conoscete bene, ed è il motivo per cui la sanità funziona per tutti, senza fermarsi davanti al portafoglio, e per cui l’imprenditore e il lavoratore sono figure diverse ma di uguale dignità, che devono essere aiutate a stare in piedi tutte e due”.

E ancora: “Essere una sinistra di governo vuol dire battersi per una crescita con equità, ottenere un accorciamento della forbice. Questo avviene solo difendendo sanità, istruzione, sicurezza. Un fisco progressivo e che riduca l’evasione alla media europea. E poi una politica di investimenti per l’innovazione con un rapporto di pari dignità tra capitale e lavoro. Mi fa male vedere il capo del mio governo che applaude se la Fiat porta fuori dall’Italia la sede fiscale. La Mercedes e la Volkswagen hanno le stesse aliquote della Fiat, eppure non se ne vanno».

La lettera della minoranza PD
I rappresentanti della sinistra del Pd reggiano avevano scritto nella loro lettera: “Questi episodi, unitamente ad altri cui si sta assistendo, creano un forte disagio, che non di rado si legano a scelte di abbandono e segnalano la necessità di un vero dibattito sulle scelte politiche del Pd a livello nazionale e nell’azione del Governo. Su quello che siamo o siamo diventati, tanti esprimono pareri e sensazioni negative che ci indeboliscono. La discussione che ci proponiamo deve evitare di radicalizzare le differenze e la difesa dello status quo nei gruppi dirigenti, consapevoli che in questa fase il rischio è che l’elettorato ci lasci”.

La lettera era indirizzata al segretario provinciale Costa e al segretario nazionale Matteo Renzi, sono stati tutti i presidenti di circolo della città: dai consiglieri comunali Lanfranco de Franco e Federico Montanari, a Roberto Bertacchini, Roberto Grassi, Daniele Ganapini, Gianmaria Fantuzzi Gabriele Iacomucci, Claudia Aguzzoli. Nessuno è di area renziana.

La replica dei renziani
Immediata la replica dei renziani che oggi in un lungo post su Facebook hanno ricordato a Mauro Vicini che “è un segretario cittadino ‘a tempo’, un segretario di garanzia, perché non eletto dagli iscritti del partito” e che quindi “un segretario di garanzia ha il compito di tutelare tutte le sensibilità interne al partito e colpire il governo guidato dal segretario del partito ci pare confliggere apertamente con il principio di unità ripreso con vigore all’interno del documento”.

Si sono domandati i renziani reggiani: “Di quale unità si sta parlando? Dell’unità nell’opporsi al governo? È bene che al segretario cittadino sia noto che non esiste unità fuori dal sostegno al governo, non esiste un Pd buono a Reggio Emilia e uno pessimo a Largo del Nazareno. È sconcertante vedere dirigenti del partito democratico scagliarsi contro il governo più riformista degli ultimi 20 anni”.

E concludono: “La rappresentazione che esce dal documento è del tutto fuorviante rispetto alla realtà, una ricostruzione piegata strumentalmente a mettere in discussione la leadership di Renzi, ovviamente ovattando il tutto con la sana retorica dell’unità e della partecipazione. La domanda che ci nasce spontanea è: per quali fini? A chi giova se non alla Lega e a Grillo?”.

Uno scontro al calor bianco, dunque, fra renzianie e opposizione interna in una delle aree del Paese in cui la sinistra Pd è più forte. Renzi che ha annunciato che sarà a FestaReggio e che andrà anche alle altre feste emiliane, avrà un grosso lavoro da fare per ricucire lo strappo in vista della sfida parlamentare sulla riforma del Senato.