Expo, un bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto

17 agosto 2015 | 18:33
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Expo, un bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto

Una trentina di delegazioni sul territorio: circa quattrocento persone provenienti da una quindicina di paesi. Una spesa di oltre due milioni di euro. Foracchia e Silvi: “Soddisfatte dei risultati”

REGGIO EMILIA – Una quindicina di delegazioni sul territorio e altrettante per arrivare da qui fino ad ottobre. Una trentina in tutto, quindi. Circa 3-400 persone che vengono da una quindicina di Paesi e territori: fra questi Cina, Territori palestinesi, Serbia, Sudafrica, Mozambico, Russia, Burkina Faso, Namibia, Brasile, Vietnam, Stati Uniti, Serbia,  Zambia e Bielorussia.

E’ il bilancio, provvisorio, delle ricadute sul territorio di Expo 2015. Al di là dei numeri della manifestazione e delle polemiche sui dati, l’impressione è che l’esposizione universale sia un po’ chiusa in sé stessa e comunichi poco con l’esterno come testimoniato anche in altri territori e pure nella stessa Milano dagli operatori economici.

Le ricadute sul territorio reggiano mostrano un bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto. Le delegazioni che vengono da fuori, secondo Camera di commercio e l’assessore alla Città internazionale Serena Foracchia, sono in decisa crescita rispetto agli anni scorsi. Questo, in effetti, era prevedibile.

Però bisogna anche considerare lo sforzo compiuto dall’amministrazione comunale e dalla Camera di commercio. Oltre 350 eventi già scaletta. I musei civici che ospitano un’importante esposizione “NOI Storie di comunità, futuri, idee, prodotti e terre reggiane” e una settimana per valorizzare le eccellenze reggiane nella “Piazzetta” della Regione Emilia Romagna, nel sito di Expo 2015.

Per quel che riguarda il Comune, per Expo stanno lavorando trenta persone e sono stati spesi 200mila euro, centomila dei quali chiesti alla Regione Emilia Romagna, mentre il Comitato promotore locale ha investito altri 400mila euro. Per non parlare del cospicuo investimento da parte della Camera di Commercio di Reggio Emilia, in linea con le sue finalità statutarie: due milioni di euro, di cui 1,5 milioni saranno spesi per l’export e i restanti 500mila per attività nella Piazzetta di Expo. Insomma un investimento complessivo da oltre due milioni e mezzo di euro. Sono abbastanza una trentina di delegazioni in sei mesi per una spesa del genere? Impossibile dirlo oggi dato che bisognerà vedere le ricadute sul territorio dovute a questi contatti e visite.

Ma l’assessore Serena Foracchia è soddisfatta: “Sul nostro territorio sono aumentate le visite di delegazioni straniere. Queste persone passano da Expo e telefonano per vedere se riescono ad organizzare una visita a Reggio Emilia. Per settembre sono già otto, ad oggi, le delegazioni previste con cinque rappresentanti ministeriali e quattro paesi come la Cina, la Palestina, il Sudafrica e il Mozambico. Siamo molto soddisfatti dell’afflusso e del fatto che gli venga in mente di fare una visita al nostro territorio. Queste delegazioni trovano nella mostra al Palazzo dei Musei una buona sintesi del nostro territorio e poi là decidono cosa approfondire. Vanno prevalentemente nelle acetaie e a vedere come si produce il Parmigiano Reggiano”.

Conclude la Foracchia: “L’afflusso è molto incrementato rispetto agli anni scorsi. Prima dell’Expo le delegazioni si vedevano, ma venivano soprattutto per Reggio Children, mentre adesso il nostro territorio vede persone che arrivano legate non solo al mondo educativo. I contatti esistevano già, diciamo che sono stati curati in particolar modo nell’ultimo anno con lettere e inviti che alcuni paesi stanno cogliendo”.

Bilancio positivo anche per la vicepresidente della Camera di commercio, Paola Silvi: “Ci sono numerose delegazioni di operatori stranieri che stanno arrivando nella nostra città grazie ad Expo. Vengono a Reggio e visitano le aziende e il territorio con incontri in Camera di commercio e con le aziende interessate. Poi fanno un giro turistico del territorio e poi vanno a vistare quelle aziende che a loro interessano particolamente. Ci sono delegazioni che si concentrano sull’agroalimentare, altre sulle macchine per l’agricoltura e altre sulle aziende manifattureie. In particolare, per quel che riguarda l’agroalimentare, sono molto interessati alla storia del prodotto. Vanno spesso in acetaie e cantine”.

Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto? Solo le ricadute successive sul territorio potranno dirlo.