Sanità, sanzioni per chi prenota e poi non va alla visita medica

31 luglio 2015 | 15:21
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Sanità, sanzioni per chi prenota e poi non va alla visita medica

A Reggio 1,6 milioni di euro per tagliare ancora le liste d’attesa. Ausl e Santa Maria: “Delibera Regione? Siamo già ben posizionati”

REGGIO EMILIA – Il sistema sanitario reggiano raccoglie di buon grado la sfida della Regione che con l’ultima delibera approvata in materia ha chiesto tra l’altro alle aziende di attuare una drastica riduzione delle liste d’attesa per le visite entro il 2015. Un obiettivo su cui l’Ausl reggiana e l’Arcispedale Santa Maria sono in sostanza “ben posizionate” avendo avviato una serie di azioni in questa direzione gia’ dalla fine del 2014.

Lo stato dell”arte rispetto alle direttive regionali e’ tracciato oggi dai direttori generali delle due strutture sanitarie, Antonella Messori e Fausto Nicolini, che annunciano per l’attuazione delle misure un piano dal costo stimato di 1,6 milioni. Risorse che in dettaglio saranno messe a disposizione per il 46% (750.000 euro) dall’ospedale, per il 28% (463.000 euro) dall’Azienda Usl e per il 26% (433.000 euro) dal sistema delle strutture private accreditate.

In dettaglio, leggendo i dati presentati dalle aziende sanitarie, risulta pienamente rispettato a luglio di quest”anno l’obiettivo di garantire il 90% delle prestazioni entro 30 giorni dalla richiesta per le prime visite ed entro 60 giorni per le prestazioni strumentali (come Tac e risonanza magnetica). Su circa una quarantina di esami infatti l’unica eccezione e’ costituita dalle visite ortodontiche (il tempo medio e’ di 37 giorni) con un indice di performance, secondo gli stringenti parametri regionali, del 19%. Il risultato, in questo caso, e’ legato alla difficolta’ di reperire professionisti. C’e’ invece “ancora un po’ da lavorare” (ma con numeri di tutto rispetto) sulle cosiddette urgenze differibili, per cui l’obiettivo e’ effettuare la visita entro sette giorni.

Sempre sul fronte delle visite la Regione punta molto sulla loro prenotazione via web o con smartphone, invertendo una tendenza che a Reggio, nel 2014, ha visto il 70% delle visite prenotate agli sportelli Cup, seguiti da farmacie e studi medici. Il web e le app del cellulare si attestano invece su percentuali da zero virgola. Altra novita’ introdotta e’ il pagamento del ticket per chi prenota la visita e non si presenta senza disdirla. La percentuale media provinciale registrata nel 2014 di questo “tasso di abbandono”, e’ del 6,5%.

A riguardo Nicolini commenta: “Fino a qualche tempo fa si assisteva ad un fenomeno opportunistico per cui molti cittadini si prenotavano in piu’ liste e si presentevano a quella per loro piu’ conveniente. Oggi grazie ai controlli incrociati che vengono messi in pratica abbiamo arginato questa tendenza”. Gia’ negli anni scorsi, tra l”altro, le due Aziende si sono dotate di sistemi informatici per monitorare l’andamento delle agende delle prenotazioni. Anche sulla previsione di mantenere alcune strutture aperte la sera e nel weekend Reggio non parte da zero essendoci gia’ una struttura che opera cosi’.

Un elemento “da migliorare”, secondo Messori e’ invece quello dell'”appropriatezza” delle prescrizioni. Il dato, relativo ad alcuni esami come colonscopia, risonanza magnetica e gastroscopia, e’ in miglioramento dal 2012 ma le percentuali vanno dal 40 al 69%. Infine l’incidenza dell’attivita’ svolta come liberi professionisti dai medici di Ausl e S.Maria, che per la Regione non deve influire sull’attivita’ svolta nel pubblico, non desta preoccupazioni attestandosi all’1,4% per l’Ausl e al 2% per l”ospedale. In pratica “le due aziende sono posizionate abbastanza bene: alcune azioni sono partite nel 2014 e altre verranno messe in pratica nel 2015 per soddisfare i criteri stabiliti dalla Regione” (fonte Dire).