Sanità, il piano della Regione per ridurre le liste d’attesa

28 luglio 2015 | 09:47
Share0
Sanità, il piano della Regione per ridurre le liste d’attesa

Ambulatori aperti nel fine settimana, assunzioni ed estensione orari visite, semplificazione nel sistema di prenotazione e ticket da pagare in caso di mancata disdetta

BOLOGNA – “Avevamo messo il tema della riduzione dei tempi di attesa per alcune prestazioni sanitarie tra gli obiettivi prioritari di questa legislatura, avevamo cinque anni di tempo e potevamo prendercela calma, invece ci siamo presi la responsabilita’ di dire ”entro la fine dell’anno” e gia’ in questi primi mesi abbiamo lavorato bene”. Cosi’ il presidente dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, rivendica il ”piano” per la riduzione dei tempi d’attesa nel sistema sanitario presentato ieri pomeriggio insieme all’assessore Sergio Venturi.

“Ci mettiamo la faccia – dice Bonaccini – era un impegno che ci eravamo presi, avevamo promesso che entro l’estate avremmo portato il piano e abbiamo mantenuto la promessa, oggi siamo qui a sei mesi esatti da quando, a fine gennaio, presentammo il programma”.

Ecco nel dettaglio le novita’ del piano presentato ieri dalla Regione Emilia-Romagna per ridurre i tempi d’attesa nella sanità.

Responsabile unico per i tempi di attesa
Fra queste la figura di un responsabile unico per i tempi di attesa: sara’ questa figura a gestire in modo esclusivo le agende e i tempi di attesa, il 50% della sua retribuzione sara’ legato al raggiungimento degli obiettivi e avra’ il compito, se i tempi d’attesa non rispettano gli obiettivi previsti, di bloccare la libera professione.

Ha detto l’assessore Venturi: “Se il numero delle prestazioni in libera professione supera il numero di quelle erogate in regime istituzionale, c’e’ una legge nazionale che prevede lo stop della libera professione e abbiamo detto alle aziende di controllarlo e farlo”. A questo responsabile sara’ affidata anche la gestione delle agende dei professionisti e, grazie al software specifico che la Regione adottera’ entro il 30 settembre, potra’ avere informazioni aggiornate sempre in tempo reale sulla situazione delle liste e adattare tempestivamente l”offerta.

Assunzioni ed estensione orari visite
Nei settori di maggior criticita’ si provvedera’ a reclutare nuovi professionisti, medici ma anche infermieri, per potenziare l’offerta di visite ed esami ed estendere l’apertura al sabato e la domenica, o in orario serale durante la settimana, specialmente dove l’apertura dal lunedi’ al venerdi’ non garantisce il rispetto dei tempi d’attesa massimi stabiliti. L’apertura ”straordinaria” scattera’ per le prestazioni che a settembre avranno ancora tempi di attesa critici. La Regione investe 10 milioni di euro, che permetteranno di reclutare personale per quest”anno e fino al 31 dicembre 2016. Continua Venturi: “Se la sperimentazione funziona e l’anno prossimo riusciremo a consolidare questi tempi, alla fine del periodo di sperimentazione andremo a stabilizzare questi medici inserendoli di ruolo negli ospedali”.

Semplificazione nel sistema di prenotazione
Il ”piano” della Regione prevede anche di semplificare il sistema di prenotazione, che sara’ unico con un numero verde aziendale (ora e’ frammentato) e ridurra’ i tempi di attesa al telefono ad un massimo di cinque minuti a partire dall’1 settembre. Non solo, si ridurra’ la nomenclatura (al momento ci sono troppe voci e troppe diciture, dice Venturi), e si estendera’ la possibilita’ di prenotare (e pagare) online sul sistema di Cupweb per molte piu’ prestazioni rispetto a quanto e’ possibile fare ora. Dal 2016, poi, si potra’ accedere alla piattaforma anche da smartphone attraverso un’apposita app.

Ticket da pagare in caso di mancata disdetta
Come gia’ annunciato, la Regione ha deciso di ”punire” chi prenota e non disdice (sono tanti, se si considera che le mancate disdette sono tra il 15 e il 25% a seconda delle prestazioni) facendo pagare ugualmente il ticket (per i non esenti ma anche per gli esenti), misura a cui hanno gia’ fatto ricorso, finora, solo il Veneto e la Toscana. Succedera’ a partire dal 31 dicembre, ma da qui ad allora la Regione fara’ in modo che questa informazione raggiunga tutti i cittadini e che le modalita’ della disdetta siano messe in chiaro nero su bianco su ogni prenotazione. Verra’ poi predisposto anche un sistema di promemoria e recall per le visite e gli esami piu’ importanti. “E’ una misura negativa che andiamo pero’ a prendere insieme a tante altre positive – dice Venturi-. Del resto se io non mi presento ad una visita nego il diritto a qualcuno il diritto di usufruire del servizio”. Al contempo, si procedera’ a prenotare in overbooking, vista la frequenza del fenomeno della mancata disdetta.

Semplificazione delle agende e accesso diretto ai prelievi di sangue
Le agende delle prestazioni di primo accesso saranno strutturate per specialita’ e non per singolo ambito diagnostico e questo portera’ a “semplificare la burocrazia e a evitare la peregrinazione del paziente dal medico di famiglia all”ospedale e poi di nuovo dal medico di famiglia”, dice Venturi, che spiega: “Dopo il primo accesso, le aziende devono farsi carico del paziente e gestire il percorso successivo senza rimandare i pazienti dal medico di famiglia e dal Cup”. Sempre in tema di agende, la Regione ha chiesto alle aziende sanitarie di renderle piu’ trasparenti (con almeno l’80% delle prestazioni fatte negli ospedali che devono essere rese pubbliche) e prevede la creazione di agende di secondo livello. Altra novita’ e’ il fatto che sara’ garantito, in ogni distretto, l’accesso libero, senza prenotazione, ad almeno un centro prelievi.

Accordi con i privati per aumentare il numero delle prestazioni a prezzi ”calmierati”
Ci sono gia’ due bozze di accordo pronte con l’Aiop e Anisap (“che contiamo di firmare la prossima settimana”, dice Venturi) per ampliare l’offerta garantita dai privati accreditati, soprattuttto per le prestazioni piu’ critiche come risonanze magnetiche e Tac, nell’intento di ridurre la ”migrazione” nelle altre regioni, fenomeno che interessa soprattutto le province di Bologna, Ferrara e Modena.

Verifiche sul 50% delle risonanze magnetiche
La Regione annuncia anche verifiche almeno sul 50% delle risonanze magnetiche e Tac prescritte in Emilia-Romagna per verificare le condizioni di appropriatezza della prescrizione medica. Il giro di vite sulle prescrizioni e’ uno dei cardini del ”piano” presentato oggi da viale Aldo Moro per ridurre i tempi d’attesa per visite ed esami in regione. I controlli scatteranno in tutti i settori, ma quello piu’ critico – dove l’attesa e’ lunga e si verificano piu’ spesso gli ”esodi” verso altre regioni – e’ il settore delle risonanze magnetiche e delle Tac. Il tema, che come ricorda Venturi e’ “oggetto in questi giorni di un emendamento al decreto legge sugli enti locali”, e’ stato al centro di una intesa sottoscritta tra il Governo e le Regioni il 2 luglio scorso, in base alla quale verra’ predisposta una lista di prescrizioni inappropriate, per cui poi scatteranno delle sanzioni. “Noi non pensiamo che il tema dell’approprietazza e del suo controllo, soprattutto in relazione alla medicina difensiva, si risolva solo con le misure punitive nei confronti di chi fa delle prescrizioni inappropriate”, ci tiene pero’ a sottolineare Venturi, ricordando che “e’ un tema molto complicato, che si intreccia anche con la medicina difensiva e il problema della responsabilita’ medica e la colpa medica in generale”.

Accordi di mobilita’ con le regioni limitrofe
Una misura che verra’ studiata per agevolare i cittadini che abitano nei piccoli comuni al confine tra una regione e l’altra, per razionalizzare gli spostamenti per effettuare una visita o un esame (Fonte Dire).