Mafie, Vecchi pungola ministero: protocollo fermo da mesi

20 luglio 2015 | 19:36
Share0
Mafie, Vecchi pungola ministero: protocollo fermo da mesi

Il sindaco protesta non ci sono segnali sull’accordo contro le infiltrazioni mafiose firmato insieme a Provincia e prefettura

REGGIO EMILIA – Dopo gli ultimi arresti e il sistema di societa’ e prestanome scoperchiato dalla Procura di Bologna il sindaco di Reggio Emilia, Luca Vecchi, interviene sugli sviluppi dell’inchiesta Aemilia. Lo fa per sottolineare che la citta’ del Tricolore, indicata a gennaio dagli inquirenti come “l’epicentro della ‘ndrangheta” in Emilia e le sue istituzioni, non sono rimaste silenti in questi mesi, ma hanno prodotto degli atti di chiaro contrasto alle infiltrazioni mafiose sul territorio. E se quanto emerso dall’ultima tranche dell’inchiesta chiama “tutti a mettersi in discussione”, Vecchi non rinuncia a togliersi anche un sassolino dalla scarpa.

Il sindaco evidenzia infatti che il nuovo protocollo antimafia siglato insieme alla Provincia con la Prefettura di Reggio “e’ fermo da alcuni mesi al ministero degli Interni per ragioni che non mi sono note”. Un atto, rimarca il primo cittadino, quanto mai importante poiche’, in tema di appalti nei settori dell’edilizia e delle videolottery “introduce controlli piu’ stringenti anche in deroga al codice antimafia”. Secondo Vecchi dunque “c’e’ qualche difficolta’ a legittimare un carattere cosi’ invasivo dei controlli: auspico che la situazione si sblocchi”.

Il sindaco ricorda poi che nel contrasto al proliferare delle sale slot, uno dei settori commerciali piu’ permeabili alle infiltrazioni, “abbiamo completato la variante urbanistica che le limita e vinto delle cause che potevano costare milioni all’amministrazione”. Senza contare il contenzioso legale ancora in corso sul grosso appezzamento di terreno adibito a maneggio nella frazione di Cella, che e’ stato espropriato dall’amministrazione ad uno degli arrestati nell”ambito di Aemilia.

Inoltre, ricorda Vecchi, “io e l’assessore Maramotti abbiamo firmato la carta di Avviso Pubblico, e i corsi di formazione sulla legalita’ per amministratori che abbiamo fatto sono stati presi a modello dalla stessa associazione”. Infine, “quando sara’ il momento – ribadisce il sindaco – il Comune di Reggio si costituira’ parte civile nel maxi processo Aemilia”. Insomma, prosegue il sindaco “questa inchiesta non e’ per noi un file chiuso e archiviato ma ancora aperto, e andiamo avanti nella convinzione che anche se la strada e’ lunga, questa battaglia la vinceremo”. In questi mesi pero’, conclude Vecchi, “non siamo rimasti silenti e quanto sta emergendo conferma che tutti, anche la stampa il sistema bancario e il mondo delle professioni devono mettersi in discussione per avviare insieme un vero processo di riforma civile”.