La “ripresina” c’è ma riguarda le imprese più strutturate

8 luglio 2015 | 19:46
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La “ripresina” c’è ma riguarda le imprese più strutturate

Il manifatturiero ritorna a crescere, soprattutto grazie all’export. Timidi segnali dall’artigianato e, soprattutto, dai mercati interni dopo anni di stagnazione. Landi ottimista

REGGIO EMILIA – Si respira ottimismo tra degli imprenditori reggiani per l’andamento dell’economia registrato nei primi tre mesi del 2015, che secondo l’analisi dell’ufficio Studi della Camera di commercio reggiana porterà risultati positivi anche sul saldo del secondo trimestre.

La produzione delle imprese manifatturiere infatti, nel periodo gennaio-marzo, è cresciuta del 2,2% rispetto allo stesso trimestre del 2014, con andamenti diversificati, ma tutti positivi, dei diversi principali settori dell’economia reggiana. Si passa, infatti, da incrementi superiori al 3% per l’industria metalmeccanica ed elettrico-elettronica, al 2,4% per l”industria della gomma-plastica, la’1,1% per il tessile-abbigliamento, fino allo 0,5% dell’alimentare e allo 0,3% della ceramica.
Sono poi cresciuti del 2,9%, sempre nel primo trimestre dell’anno in corso e rispetto all’analogo periodo del 2014, gli ordinativi del mercato italiano ed estero. Per la metalmeccanica la crescita raggiunge il 4,6%, mentre per gli altri settori, pur registrando andamenti positivi, gli incrementi rimangono inferiori al 2%. L’aumento registrato dal fatturato in un anno totale ha raggiunto il 3,3%, influenzato dalle buone performance delle imprese esportatrici che hanno incrementato del 3,1% il proprio fatturato fuori dai confini nazionali. Ancora una volta però sono le imprese più strutturate, ovvero con una dimensione superiore ai 50 dipendenti, a condizionare maggiormente la ripresa economica della provincia di Reggio Emilia anche se le realtà di dimensioni più contenute registrano andamenti positivi per tutti gli indicatori analizzati.

L’artigianato, che nel primo trimestre del 2015 aveva registrato timidi segnali positivi, sembra invece non riesca a mantenere questo andamento. Nel secondo trimestre dell’anno, infatti, risulta negativo il saldo fra imprese che ritengono possibile una crescita e quelle che prevedono un calo, sia in termini di produzione che di fatturato. Una nota positiva viene dai mercati esteri dai quali gli artigiani prevedono una crescita degli ordinativi.

“E’ ancora presto per dire se siamo di fronte ad una ripresa stabile”, sottolinea il presidente della Camera di commercio, Stefano Landi, che già in occasione della Giornata dell’Economia, all’inizio di giugno, aveva parlato di “ripresina”. Ma “certamente il dato più interessante è relativo alla ripartenza del mercato interno dopo anni di pesante stagnazione”. Nel primo trimestre, spiega a proposito Landi, “abbiamo infatti registrato un incremento degli ordinativi superiore all’1%, mentre all’estero si è confermato, con un aumento dell’1,9%, la competitività dei nostri prodotti”. Insomma, “un dato nuovo e positivo- sottolinea Landi- che vedremo se e con quale entità sarà confermato nei prossimi mesi, ma che intanto inverte una tendenza negativa in atto da molto tempo”.