“Iren riduca l’esorbitante tariffa sulle bocche anti-incendio”

7 luglio 2015 | 15:32
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“Iren riduca l’esorbitante tariffa sulle bocche anti-incendio”

Il Consiglio Comunale di Reggio ha approvato la mozione del Movimento 5 Stelle. Solo in città ogni anno cittadini e imprese pagano 1,7 milioni di euro

REGGIO EMILIA – Il Consiglio Comunale di Reggio ha approvato la mozione del Movimento 5 Stelle, a prima firma del consigliere Gianni Bertucci, che chiede che il “Sindaco si faccia portavoce del disagio dei cittadini tartassati da questa esorbitante tariffa sulle bocche anti-incendio e che si attivi in sede di consiglio Atersir  per far si che venga rimodulata in maniera consistente verso il basso. Nel caso che sia necessario compensare il minor introito per il gestore una soluzione potrebbe essere quella di alzare il costo dell’acqua e della depurazione per i grandi consumatori, in quanto l’acqua è un bene preziosissimo e non va sprecato per nessun motivo”.

La mozione ha ricevuto 7 voti favorevoli (Grande Reggio, Lista civica Magenta, M5S), 4 voti contrari (Aguzzoli, Capelli, Morelli e Montanari del Pd)  e 12 astenuti (Forza Italia, Lega Nord, Pd e Sel).

“Le tariffe che vengono fatte pagare nella provincia di Reggio per il servizio Bocche Antincendio  (gestore Iren) sono mediamente 4 volte più alte che nella vicina Modena (gestore Hera) e addirittura 7 volte più alte che a Gorizia, gestore Irisacqua”, spiegano in consiglieri Bertucci, Soragni, Vaccari e Cantamessi nella mozione. Iren incassa ogni anno solo a Reggio 1.7 milioni dalla tariffa.

Il provvedimento nel solo Comune di Reggio interessa circa 250 condomini e circa 5.000 famiglie: “Se il sindaco Vecchi seguirà il mandato del Consiglio Comunale – sottolinea Bertucci-  grazie alla nostra mozione si potrà avere un risparmio annuo di circa 50 euro a famiglia utilizzando il sistema utilizzato nel modenese e di circa 70 euro a famiglia se utilizzassimo le modalità utilizzate a Gorizia. La Municipalità ha gli strumenti per ridurre il carico fiscale che grava sulle spalle dei cittadini e sulle imprese, specie agendo sui costi indiretti che emergono dai servizi gestiti in concessione”. E uno di questi è la fornitura di pressione idrica dall’acquedotto alle bocche antincendio presenti presso edifici e complessi residenziali, commerciali, direzionali ed industriali. “Parecchie famiglie spendono più di tariffa bocche antincendio che di Tasi (ex Ici) e spesso sono nuclei famigliari a basso reddito, in quanto questa tariffa ha la caratteristica di patrimoniale che non tiene in considerazione la capacità economica di chi ne usufruisce e soprattutto è spropositata a fronte di consumi nulli per anni e addirittura per decenni”, concludono dal M5s.