Delitto Germini, inizia il processo

3 luglio 2015 | 19:30
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Delitto Germini, inizia il processo
Delitto Germini, inizia il processo
Delitto Germini, inizia il processo

Oggi udienza preliminare per il marocchino Fettah Adbelkebir, accusato di aver ucciso il collega Andrea, 32 anni, e di averne bruciato il cadavere nel Secchia. L’accusa è di omicidio premeditato, ma lui parla di raptus

CASTELNOVO MONTI (Reggio Emilia) – Udienza preliminare per l’omicidio di Castelnovo Monti, sull’Appennino reggiano. Il 18 agosto dello scorso anno il cadavere di Andrea Germini, 32 anni, fu trovato in un luogo abbandonato lungo il fiume Secchia. Accusato di omicidio premeditato e tentativo di soppressione di cadavere è il marocchino Fettah Adbelkebir, 28 anni.

Collega di lavoro di Germini, il marocchino confessò ha confessato l’assassinio anche se ha sempre sostenuto di aver agito in un momento d’impeto, per difendersi al culmine di una lite. Il motivo scatenante del delitto sarebbe stato passionale, legato ad una infatuazione dell’immigrato per Marinella Campani, moglie di Germini, incinta di 4 mesi e madre di un altro bimbo.
Nell’udienza preliminare la difesa dell’imputato, curata dall’avvocato Domenico Noris Bucchi, ha sollevato un’eccezione: l’atto di chiusura indagine e quelli successivi non sono stati tradotti in arabo, visto che il 28enne non conosce bene la lingua italiana. Il fascicolo è tornato quindi al pm, che dovrà provvedere a riformulare gli atti e farli tradurre in arabo. Poi dovrà essere fissata una nuova udienza preliminare. Il tutto entro il 18 agosto, quando scadranno i termini di carcerazione preventiva.

I genitori della vittima si sono costituiti parte civile con l’avvocato Angela Zannini, mentre la moglie Marinella Campani si è riservata di farlo nella prossima udienza.

La passione dell’immigrato per la donna, secondo la ricostruzione degli inquirenti, era sfociata in comportamenti molesti, con anche l’invio di sms poi scoperti da Germini. La vittima lavorava nell’azienda agricola e allevamento “Campani”, di proprietà del suocero, e con il collega immigrato non era mai stato in buoni  rapporti. Il giorno del delitto i due, con l’auto di Andrea, si erano recati in una stradina appartata lungo le rive del Secchia. Il processo dovrà chiarire se Fettah abbia attirato con l’inganno in quel luogo Germini con l’intenzione di ammazzarlo. Secondo la procura l’immigrato si sarebbe procurato, nei giorni precedenti all’omicidio, un’arma (pare un coltello) e della benzina per far sparire il cadavere. Poi con un pretesto avrebbe portato il collega lungo il Secchia. Dopo l’omicidio, avrebbe poi tentato di dar fuoco al cadavere. A non fargli completare l’opera di distruzione del corpo, sarebbe stato l’inizio delle ricerche di Germini ad opera dei carabinieri: lo sfrecciare delle auto con i colori dell’Arma avrebbero spaventato Fettah, che scappò a piedi da luogo del delitto salvo poi essere arrestato tre ore dopo.

La difesa sostiene invece che nulla fu premeditato: i due si sarebbero appartati per discutere su richiesta di Germini, che infastidito per il comportamento del collega intendeva chiarire la faccenda dei messaggini alla moglie. Una discussione degenerata, col marocchino che colpisce alla testa Andrea con il primo oggetto contundente che gli capita sottomano per poi tentare maldestramente  di nascondere col fuoco le proprie tracce e scappare inorridito.