Commemorato l’eccidio delle Reggiane

29 luglio 2015 | 12:33
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Commemorato l’eccidio delle Reggiane

Il vicesindaco Sassi: “Nei momenti difficili della storia, così come della vita di ciascuno, la memoria conta”

REGGIO EMILIA – Il vicesindaco di Reggio Emilia Matteo Sassi è intervenuto ieri pomeriggio alla Commemorazione per il 72° anniversario dell’eccidio delle Officine Reggiane.

“Il sangue che fu versato ai cancelli delle Reggiane, e poco dopo lavato da un violentissimo temporale quasi a significare l’oscenità di quel massacro – ha detto fra l’altro il vicesindaco Sassi – inaugurò la fase più cruenta della repressione fascista ma soprattutto diede linfa straordinaria alla causa democratica, antifascista e repubblicana. E’ in quella marcia collettiva, in quello sfilare pacifico, fermo e fiero che troviamo le radici profonde della democrazia: solidarietà, partecipazione, spirito critico e riflessivo. Sono virtù democratiche profonde che appartengono agli individui così come ai corpi sociali e senza le quali la democrazia diviene un fatto meramente procedurale. Esattamente 72 anni fa, da alcune ore, nove operai e nostri concittadini giacevano morti per aver avuto il coraggio e la dignità di riconoscersi in questi valori e di averli fatti vivere”.

“I popoli non hanno sempre ragione – ha aggiunto Sassi – e il protagonismo collettivo non è necessariamente foriero di conquiste progressive e democratiche. Perché la partecipazione popolare sia un fatto democratico, capace di dare un contributo ad una società aperta e plurale, è necessaria la buona politica. Sono irrinunciabili parole quale lavoro, pace, diritti, solidarietà, antirazzismo. Provate a chiudere gli occhi e a pensare agli eventi che negli ultimi tempi hanno caratterizzato la vita italiana ed europea. Quelle parole vi sembreranno utopistiche, lontane dalla realtà, espulse dal vocabolario della vita quotidiana. Perché la realtà, sempre più, mostra confidenza verso atteggiamenti egoistici, verso visioni del mondo refrattarie alla complessità e inclini alla rozza semplificazione così necessaria per il facile ed effimero consenso. Poco importa se stiamo sacrificando la consapevolezza e la coscienza profonda dell’uomo, dunque la sua libertà”.

Ha concluso Sassi: “Perché questo non continui ad accadere servono un grande coraggio e una grande umiltà; serve l’orgoglio di volersi riappropriare di quel senso di umanità positiva e non rancorosa che ti fa mettere in cammino, una mattina di 72 anni fa, accanto ai tuoi compagni di lavoro per chiedere pace e diritti per tutti. Alle vittime delle Reggiane la città è e resterà grata e riconoscente perché nei momenti difficili della storia, così come della vita di ciascuno, la memoria conta e può essere un’ancora capace di legare l’uomo a quello spirito oceanico che nonostante tutto ci porta a guardare oltre e ad immaginare un mondo migliore”.