Aemilia, la Regione pagherà l’aula-bunker

9 luglio 2015 | 10:04
Share0
Aemilia, la Regione pagherà l’aula-bunker

La giunta regionale annuncia che si accollerà “l’affitto di un padiglione della Fiera” dopo che il Tribunale di Bologna ha formalmente chiesto aiuto

REGGIO EMILIA  – La Regione si offre di pagare l’affitto delle Fiere di Bologna per consentire la celebrazione del processo “Aemilia” dopo che nei giorni scorsi il procuratore Alfonso aveva denunciato il fatto che né a Bologna (sede della Direzione distrettuale antimafia) né a Reggio Emilia (epicentro delle attività delle cosche calabresi oggetto delle indagini) esiste un’aula bunker così grande da poter contenere centina di persone tra imputati (sono 224) e avvocati. La Dda e il Tribunale avevano spiegato che dunque la fase preliminare del procedimento giudiziario avrebbe dovuto tenersi o a Milano o a Firenze dato che gli uffici giudiziari dell’Emilia Romagna non potevano pagarsi l’affitto di locali adeguati, come le Fiere di Bologna, né la loro messa in sicurezza. Affermazioni che avevano fatto dire al Movimento 5 Stelle e altre minoranze che la Giunta regionale si disinteressava al proclama mafia
Ieri però Massimo Mezzetti, assessore regionale con delega alle Politiche per la legalità, ieri è intervenuto cercando di minimizzare e, a proprio discarico, dicendo che la Regione non può muoversi per propria iniziativa ma solo se sollecitata. “Chi fa queste polemiche – ha scritto -dovrebbe sapere che noi, come Giunta regionale, possiamo muoverci solo a seguito di atti formali, non a seguito di dichiarazioni stampa. Il Presidente del Tribunale di Bologna Scutellari ci ha formalmente scritto solo ieri, chiedendoci di farci carico dell’onere di affitto di un ambiente nel quale celebrare il processo Aemilia. Vista la richiesta formale, abbiamo confermato quello che abbiamo sempre detto: siamo a disposizione, pur sapendo che questo intervento non rientra nelle nostre competenze”.
“Siamo pronti ad assumerci – continua Mezzetti – l’onere dell’affitto di un padiglione della Fiera di Bologna, individuato dal Comune di Bologna e messo a disposizione della Fiera stessa. Quindi, senza fare confusione, Regione, Comune e Fiera hanno fatto ciò che era necessario”.
“Prendo atto – conclude l’assessore regionale – che di fronte al manifestarsi dei problemi c’è chi reagisce creandone altri, con polemiche sterili, e c’è chi, e questo è il nostro stile, lavora in silenzio per trovare soluzioni concrete”.