Acqua pubblica, fischi e insulti in consiglio comunale

13 luglio 2015 | 20:12
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Acqua pubblica, fischi e insulti in consiglio comunale

Il Pd stoppa al fotofinish la mozione dei Cinque Stelle. Sel vota a favore: astenuti Scarpino e De Franco. Consiglieri fischiati

REGGIO EMILIA – Consiglieri di maggioranza fischiati e insultati dentro e fuori la sala del Tricolore, opposizione sull’Aventino, e delibera sulla Tari saltata e rinviata a lunedi’ prossimo. Questo l’esito della nuova e infuocata seduta del consiglio comunale di Reggio Emilia, tornato oggi a dibattere della costituzione di una societa’ pubblica per il servizio idrico.

In discussione una mozione del Movimento 5 stelle – peraltro autoemendata – che impegnava la giunta a valutare tutte le possibilita’ di finanziamento per la newco dell’acqua pubblica, tra cui quella di mettere in pegno (e non piu’ cedere come nella versione iniziale del documento) le azioni di Iren detenute dal Comune. Il tutto per reperire i 128 milioni che lo studio di fattibilita’ della societa’ Agenia ha indicato come fabbisogno per lo scorporo del servizio da Iren, che lo gestisce attualmente in regime di proroga.

La discussione, seguita dagli spalti dell’aula consiliare da diversi esponenti dei comitati per l’acqua pubblica, non ha mancato di far emergere le divisioni all’interno della maggioranza, con la consigliera di Sel Lucia Lusenti a favore della mozione, e nello stesso Pd, dove i consiglieri Lanfranco De Franco e Salvatore Scarpino (presidente della commissione Ambiente) si sono astenuti.

Polemiche anche sul voto, finito con 13 voti contrari e 11 a favore del documento 5 stelle, anche se il tabellone elettronico aveva segnato in un primo momento un risultato di parita’ di 12 a 12. Contro la mozione hanno votato anche il sindaco Luca Vecchi e la presidente del Consiglio Emanuela Caselli, conteggiata per errore tra i voti favorevoli. Certo e’ che tra ferie, malattie e assenze varie, il Pd ha richiamato d’urgenza il consigliere Federico Montanari, entrato in aula verso le 18, il cui voto e’ stato decisivo per respingere la mozione.

I comitati non l’hanno presa bene, fischiando all’uscita del municipio i consiglieri che si sono espressi a favore, dopo che l’opposizione e’ uscita per protesta dall”aula facendo cadere il numero legale della seduta. Passando al dibattito la consigliera di Sel Lucia Lusenti non vede “un particolare limite o impegno alla giunta da parte della mozione dei 5 stelle, che mi sembra anzi tenda la mano su un tema di interesse pubblico per tutti i cittadini”. Salvatore Scarpino del Pd, presidente della commissione Ambiente, ha preannunciato la sua intenzione di convocare nuovamente l’organo consiliare indipendentemente dal voto sulla mozione.

Il sindaco Luca Vecchi, intervenuto nel dibattito, ha precisato che “la partita non si chiude qui e oggi”, aprendo anche alla possibilita’ di chiedere ad Atersir un supplemento di tempo per individuare altre soluzioni per la gestione dell’acqua. Il limite e’ quello del 30 settembre, entro cui i Comuni reggiani dovranno comunicare alla Regione il loro orientamento sulla eventuale gestione in house del servizio. In caso contrario si andra’ a gara con la probabile aggiudicazione di Iren dell’appalto.

Sulla gestione dell”acqua Vecchi lascia comunque aperte tutte le strade, promettendo un approfondimento anche sull’ipotesi di una societa’ mista pubblico-privata ed eventualmente anche sul bando di gara semplice, inserendo in questo caso clausole che assicurino al pubblico un maggior controllo del servizio. Sullo studio di fattibilita’ della societa’ Agenia, il primo cittadino non fa pero’ anche mistero di alcune criticita’ a cominciare dall”incognita sulle morosita’- gia’ oggi a quota 1,8 milioni. Senza contare il maxi debito di 200 milioni che la nuova societa’ si troverebbe in pancia appena nata, a fronte di un fatturato stimato in 70 milioni l’anno in condizioni di invarianza dei consumi.

Infine, le ripercussioni della normativa nazionale sui bilanci dei Comuni, “bloccherebbero di fatto tutti i servizi”, spiega il sindaco. A questo proposito Vecchi non risparmia una critica al governo, “che dal referendum del 2011 non ha fatto alcuna normativa in materia e lascia tutto il carico sulle spalle dei singoli Comuni”. Per il sindaco, in definitiva, “prima di prendere una decisione di questo tipo in leggerezza, credo che sia anche un atto di responsabilita’ che i sindaci reggiani si chiedano nelle prossime settimane se l’operazione di una società per l’acqua pubblica risponda realmente all’interesse dei cittadini”. Amarezza invece del Movimento 5 stelle, che con Alessandra Guatteri, prima firmataria della mozione, commenta: “Chiedevamo solo di valutare le possibilita’. Qua ci hanno tagliato fuori” (Fonte Dire).