Acqua pubblica, anche il Pd cittadino dà l’alt

2 luglio 2015 | 00:15
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Acqua pubblica, anche il Pd cittadino dà l’alt

Dopo il veto della direzione provinciale dei Democratici, anche il segretario Mauro Vicini stronca la fattibilità di una società in house degli enti locali reggiani

REGGIO EMILIA – Dopo il veto della direzione provinciale del Pd, anche dalla federazione cittadina arriva lo stop alla ripubblicizzazione dell’acqua a Reggio Emilia.

Il segretario Mauro Vicini, in un lungo post su Facebook, lascia infatti pochi dubbi e afferma: “Il percorso di verifica di fattibilità di una società in house degli enti locali reggiani, avviato in questi anni, ha prodotto uno studio utile che evidenzia in modo corretto le opportunità legate alla gestione dell’acqua e le problematiche economico e patrimoniali”. Problematiche, prosegue, “che avrebbero trovato un loro equilibrio a fronte della capacità dei Comuni reggiani di investire significative risorse finanziarie nella “nuova” impresa e che, in assenza di ciò e con i meccanismi di bilancio previsti, evidenziano come avviare il percorso totalmente con indebitamento bancario (aggiunto a quello preesistente) produca costi e passività non sostenibili dalla gestione e pericolosi per la stabilità patrimoniale dei Comuni chiamati comunque a garantire gli impegni che dovranno essere assunti con le banche”.

A chi evidenzia la forte incidenza dell’indebitamento di Iren (pari al 78,8% dei ricavi) Vicini ricorda poi a che “l’indebitamento nella società dell’acqua sarebbe quasi tre volte i ricavi annui”. Questo “va detto con chiarezza ai cittadini e nei Consigli comunali chiamati a prendere atto di questa fase del percorso”. Tuttavia “sull’acqua l’obiettivo del Pd cittadino è confermare l’esperienza pubblica di questi decenni, riavvicinando al territorio la gestione del servizio idrico integrato, garantendo la capacità di investire per adeguare continuamente rete-impianti alle esigenze di qualità e con l’obiettivo di riduzione delle tariffe a carico di imprese e cittadini”.

Per questo, se la direzione del Pd provinciale ha suggerito di lavorare per “un’altra soluzione tecnica, che garantisca a Reggio Emilia il più possibile il controllo della ”sua” acqua, da questo dobbiamo ripartire, lavorando per adeguare i tempi previsti dalla legge nazionale a quelli necessari per giungere a scelte idonee senza pressioni o strumentalizzazioni”. In questo quadro, dice ancora Vicini, “è interesse strategico di Reggio Emilia utilizzare la forza e la capacità di innovazione di Iren per realizzare o collaborare su strategie e servizi innovativi nella gestione dei beni comuni, nelle politiche ambientali e del risparmio energetico, al fine di ridurre, con l’efficientamento delle strutture e l’innovazione dei processi, i costi a carico delle imprese a dei cittadini”. Con questi impegni, conclude il segretario cittadino del Pd, “penso siano possibili soluzioni condivise, coerenti con l’esito referendario, sul tema della gestione dell’acqua in provincia di Reggio Emilia su cui i sindaci sono impegnati, assicurando, nel confronto con le imprese ed i cittadini, il più ampio sostegno del Pd anche chiedendo un contributo fattivo dei propri esponenti nazionali”.