Vecchi, l’intervista: “Reggio è come la Grissin Bon, se fa squadra vince lo scudetto”

16 giugno 2015 | 10:53
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Vecchi, l’intervista: “Reggio è come la Grissin Bon, se fa squadra vince lo scudetto”

Il bilancio di un anno di mandato. I punti salienti: “Bisogna superare le battaglie di cortile”. “I due capannoni delle Reggiane sono già pieni”. “In arrivo altri 120 milioni per la tangenziale nord”. “All’ex Ambra un progetto incentrato sul Food”. “Grissin Bon, la città aiuti Landi a mandare avanti la squadra e, magari, anche a costruire il palasport”. “I Chiostri di San Pietro saranno valorizzati tutto l’anno”. “Ente fiere, bisognava fare l’accordo con Milano Area Nord, molte aziende private verranno a fare investimenti. La prima è la Marazzi in via Gramsci”

REGGIO EMILIA – “Reggio è come la Grissin Bon, se fa squadra vince lo scudetto”. Da ex sportivo il sindaco Luca Vecchi ne è convinto. Nel suo bilancio di un anno di mandato fatto con Reggio Sera, il sindaco dice che sta lavorando perché i poteri forti di questa città collaborino insieme e sostiene che tutto è simbolicamente rappresentato da “quei dodici ragazzi che quando giocano insieme sono imbattibili, ma quando giocano da soli possono anche non farcela”. Dice Vecchi: “Questo deve essere lo stile con cui questa città deve essere governata e amministrata”. Durante la chiacchierata con il nostro giornale il primo cittadino ha toccato diversi punti strategici per il futuro della città. Vediamoli.

Il bilancio di un anno: “Bisogna superare le battaglie di cortile”
Dice Vecchi: “Sono complessivamente soddisfatto del lavoro svolto e di quello della giunta e della maggioranza che sta guidando l’amministrazione. E’ stato un anno intenso in cui abbiamo impostato tante cose che troveranno realizzazione nell’ambito del mandato e abbiamo iniziato una relazione con la città. Nonostante le difficoltà di un quadro economico e sociale, che nessuno può negare, vedo segnali evidenti di ripresa di fiducia e una città in grado di avere un dialogo più armonico e meno conflittuale. A Reggio le battaglie di cortile sono sempre state un elemento connotante e caratterizzante del passato, ma oggi Comune e Provincia dialogano e lavorano insieme in piena sintonia. Comune, Provincia e Camera di commercio hanno gestito insieme due passaggi importanti, come la costituzione del consiglio generale e del consiglio di amministrazione della Fondazione Manodori in un’ottica di sintonia. Abbiamo lavorato insieme su Expo e tante azioni sono frutto di condivisione e collaborazione. Questo deve essere lo stile con cui questa città deve essere governata e amministrata”.

La risposta alla bacchettata di Landi. “Anche la Camera di commercio può fare di più”
Se gli si fa notare che recentemente il presidente della Camera di commercio, Stefano Landi, ha bacchettato il sistema Reggio dicendo che “bisogna fare di più”, risponde: “Io sono d’accordo che bisogna sempre fare di più, da parte del Comune e anche della Camera di commercio, se è per quello. Dobbiamo darci obiettivi ambiziosi e la prima cosa da fare è di smetterla di parlare di crisi e avere fiducia nella capacità di questa città di saper costruire insieme un grande progetto che attragga investimenti e dia risposte adeguate ai bisogni delle persone”.

“I due capannoni delle Reggiane sono già pieni”
Continua: “Prendiamo le Reggiane, per esempio: in un anno è stato confermato che ci sono tredici milioni di euro di risorse pubbliche che non erano scontati, abbiamo fatto nascere la società di trasformazione urbana che gestirà la riqualificazione dei capannoni e consolidato il rapporto con una serie rilevante di aziende innovative che fanno ricerca, tanto che due dei capannoni che saranno riqualificati sono già pieni. Lì c’è un progetto che ancora non si vede e che ha attinenza con lo sviluppo economico di questa città. Così come l’Alta velocità: un anno fa erano 1.300 i viaggiatori, ma oggi sono 2.500. Da quattrocento, siamo passati a mille posti auto. Daremo l’incarico per la vigilanza sul parcheggio, abbiamo raddoppiato il trasporto pubblico e messo a gara le licenze per i taxi. Anche nel dinamismo della stazione c’è il segno di una città che ce la può fare”.

“In arrivo altri 120 milioni per la tangenziale nord”
E ancora: “Sempre sul tema dello sviluppo economico e del rafforzamento della città, non perdiamo di vista che abbiamo avuto la certezza del primo stralcio degli ottanta milioni di euro della tangenziale nord e possiamo dire che, nel 2016, avremo anche il finanziamento del secondo stralcio per 120 milioni e quindi stiamo parlando di 200 milioni di euro in tutto”.

“All’ex Ambra un progetto incentrato sul Food”
Poi passa a parlare del centro storico: “Lì abbiamo il cantiere delle ex Poste, quello del Palazzo del carbone e stiamo cercando di creare le condizioni per sbloccare altri investimenti come, per esempio, quello della riqualificazione del cinema Ambra. L’ex cinema potrebbe diventare un luogo, grazie a investimenti privati, incentrato sul food in termini di somministrazione e vendita e a forte attrattività giovanile. Poi c’è la ristrutturazione del teatro Ariosto, i nuovi quattrocento metri quadrati ai musei, le risorse che metteremo in campo per valorizzare ulteriormente i chiostri di San Pietro. In questo inizio d’estate alle porte vedo anche un certo grado di vivacità sull’esagono, ci sono locali che hanno aperto nuove distese, locali che fanno investimenti. Sotto Broletto alcuni spazi commerciali hanno aperto distese nuove. Il centro storico non è fermo”.

Expo di Milano. Scarse, per ora, le ricadute nel Reggiano. “Ma anche a Milano si lamentano”. “Però il turismo aumenta nella nostra città”
Su Expo e le ricadute nel Reggiano dice: “Da quello che se ne sa oggi, Expo sembra essere stata in grado di scambiare poco non solo con Reggio, ma addirittura con Milano stessa. Quello che posso dire è che a Reggio arriva gente e che i numeri dei visitatori, sommando Fotografia Europea e Piero della Francesca e altri eventi, sono quelli di una città che attrae attenzione. Penso a Fotografia Europea, Reggio Narra, il concerto di Muti, la mostra di Piero della Francesca, il museo diocesano, l’inserimento nel palazzo dei Musei di Regium Lepidi, il food innovation program, le giornate internazionali della coesione sociale e, infine, il concertone di Ligabue. Poi c’è la Reggiana che rinasce dopo dieci anni e la Pallacanestro Reggiana che gioca per lo scudetto. Noi dobbiano alzare l’asticella, ma dobbiamo anche essere consapevoli che stiamo costruendo tanto”.

“Grissin Bon, la città aiuti Landi a mandare avanti la squadra e, magari, anche a costruire il palasport. Noi confermiamo il nostro sforzo straordinario”
Sulla Grissin Bon il sindaco conferma la disponibilità a uno sforzo straordinario: “I dossier in ballo sono diversi, ma dobbiamo arrivare rapidamente al tempo delle decisioni. Se la visione è quella di un nuovo grande palasport in area nord, voglio capire chi sono i privati che ci possono mettere 10-12 milioni di euro. Io sono disponibile a considerare l’ipotesi palatenda, ma è bene che abbastanza rapidamente chi ha in testa questo progetto sia in grado di spiegarne la sostenibilità economica, affinché l’amministrazione possa agevolarne il percorso. Poi qui siamo di fronte a un fatto storico e quindi l’amministrazione è pronta a fare un ulteriore sforzo straordinario. Vediamo su quali opzioni. Ma faccio anche un appello alla città che consideri la rilevanza di quello che sta accadendo e si renda disponibile ad aiutare e sostenere Landi per gestire una squadra che sta mandando avanti da solo e, magari, anche a realizzare un nuovo palasport. Il Comune farà la sua parte: poi vedremo, concretamente, se servono ottocentomila euro o un milione e due in più”.

Il lavoro nei quartieri e l’imponente trasformazione di terreno edificabile in agricolo
Il sindaco passa poi a parlare del lavoro svolto nei quartieri: “Lì si gioca molto del sistema di relazioni con la città e noi, in questo anno, abbiamo inaugurato una nuova scuola e una nuova pista ciclabile a Massenzatico, c’è stato l’ampliamento della nuova scuola a San Prospero, sono nati una nuova zona Trenta e un nuovo campo in sintetico alla Rosta, abbiamo realizzato una nuova scuola dell’infanzia e una pista ciclabile che collega Roncocesi e Cavazzoli, stiamo ribaltando Ospizio perché abbiamo inaugurato gli alloggi protetti, gli alloggi dentro al campus universitario con la pedonalizzazione dell’area e poi c’è l’impegno di Conad per realizzare la nuova biblioteca decentrata. Tutto questo serve per consentire la socialità fra le persone e sta insieme con un altro grande progetto: la variante in riduzione dove noi siamo partiti per trasformare terreno edificabile in agricolo per trenta ettari e chiuderemo con una variante in riduzione, in termini di ettari, molto più vasta. Sarà una grandissima trasformazione di territorio edificabile in territorio agricolo e andrà di pari passo con una convenzione con le associazioni agricole per attrarre risorse regionali dai fondi europei per le start up in campo agricolo.

Via Turri, stacchi Iren: “Da altre parti dopo 30-40 giorni tolgono tutto”
Via Turri è la zona più complessa da gestire di questa città. Dice il primo cittadino: “Diciamo pure l’intero quadrante della stazione. Ed è così da tempo. Noi in via Turri, a proposito degli stacchi, potevamo fare finta di niente e pregare Iren di continuare a ignorare la cosa. Ma l’amministrazione di una città implica anche il fatto che tu ti devi confrontare con i dossier più complicati. Gli stacchi vanno vissuti come un piccolo atto di rottura funzionale a costruire un percorso di cittadinanza. Abbiamo realizzato un contratto di quartiere in via Eritrea, viale Piave e viale IV Novembre per creare più qualità urbana e più benessere. La polizia municipale presente nella zona è passata da otto a dieci unità. Nelle prossime settimane emaneremo un bando per il riutilizzo dei luoghi sfitti in questa zona della città, con la possibilità di facilitare l’approdo di giovani e start up negli appartamenti vuoti”. E sugli stacchi di Iren conclude: “Cosa faremo in autunno se c’è ancora chi non paga? Vedremo. Intanto un altro palazzo è arrivato a un accordo, ma segnalo una cosa: in tantissime città italiane quello che qui è stato vissuto come uno scandalo è la prassi. Dopo trenta o quaranta giorni da altre parti, se non paghi, ti staccano tutto. E’ giusto che si tollerino situazioni di declino che implicano che si possano non rispettare le regole? Seconde me no”.

L’arena al campovolo: “Per certi versi c’è già”
Sulla arena eventi al campovolo dice: “La costruzione di una politica culturale di cui la città ha bisogno non può passare solo dall’arena eventi al Campovolo. Lì abbiamo fatto un fatto un passo significativo per la concessione totale dell’area per vent’anni che arriverà a breve. Maioli e Salzano, i privati che dovrebbero occuparsene, hanno detto che credono in quel progetto, con disponibilità a investire seriamente. Ma ci vogliono investitori privati: a quel punto l’amministrazione approverà e agevolerà il percorso, ma non può essere il Comune che crea un’arena grandi eventi. Se la cosa non andrà in porto resterà un grande parco urbano che potrà ospitare iniziative musicali che in nessun luogo si possono fare e quindi, per certi versi, l’arena c’è già”.

“I Chiostri di San Pietro saranno valorizzati tutto l’anno, serve una strategia comune di Provincia, Comune e Manodori sulle arti figurative”
Ma Vecchi vuole parlare anche delle politiche culturali messe in campo in questo anno e dice: “Giusto per smentire chi dice che non mi occupo di cultura, abbiamo in ballo diversi investimenti sui contenitori culturali: al teatro Ariosto è partito il cantiere, il museo ha aperto 400 metri quadrati nuovi, ai chiostri di San Pietro faremo un intervento per consentire la valorizzazione di quello spazio per tutto l’anno con una spesa di milioni di euro. Poi c’è il progetto sugli Estensi insieme a Modena e Ferrara con il coordinamento del ministro Franceschini che metterà in gioco la reggia di Rivalta e il parco circostante. La città ha tutte le carte in regola per fare un salto di qualità nelle politiche espositive. Ci sono tre istituzioni, Comune, Provincia e fondazione Manodori e tre luoghi, che sono i chiostri di San Pietro, Palazzo da Mosto e palazzo Magnani. Se questre tre istituzioni condividono una strategia, Reggio può arrivare a una programmazione unitaria delle attività espositive, consolidando con continuità, negli anni, un’operazione importante sulle arti figurative. Io sono consapevole che il futuro di palazzo Magnani è legato alle incertezze del futuro della Provincia. Noi quest’anno siamo entrati con una piccola quota, ma siamo disponibili a diventare un socio forte, di riferimento, di Palazzo Magnani come fondazione culturale forte della città”. Infine c’è il tema di una maggiore collaborazione fra la Fondazione nazionale della danza e I Teatri”.

Restate, jazz dietro lo spazio Gerra
Sul Restate dice: “Presenteremo il 22 la programmazione delle attività estive che sarà implementata in termini di maggiori risorse e concentrata non solo sul centro storico ma anche sui quartieri. Ci saranno, fra le tante cose, una rassegna di cinema in piazza Prampolini, diversi concerti, avremo i mercoledì rosa e un jazz club dietro allo Spazio Gerra.

La Mediopadana: “Se i visitatori crescono bisogna pensare a bus navetta che colleghino i Petali con la stazione”
Sulla stazione Mediopadana aggiunge: “Siamo a novecento posti auto, abbiamo raddoppiato le corse degli autobus e incrementato il numero delle licenze taxi. Verso fine anno dovrebbe partire la gara per dare in gestione il parcheggio, il che significa un’area che avrà un minimo di tariffazione, ma anche controlli e sorveglianza. Nell’arco di alcuni mesi normalizzeremo la situazione. Poi dovremo tenere monitorato l’andamento dei passeggeri, perché quello che stiamo decidendo rischia di essere spiazzato a breve. Se tra un anno ci saranno 3.500-4.000 passeggeri, noi non possiamo creare duemila posti auto lì intorno, ma bisogna pensare a navette che portino lì i passseggeri da altri parcheggi. Un domani, siccome funziona come un aeroporto, potremmo mettere una navetta ai Petali che ogni dieci minuti va avanti e indietro”.

“Park Vittoria pronto nei primi mesi del 2016”
Sul parcheggio di Park Vittoria spiega: “C’è un ritardo sulla tabella di marcia, ma non appena la Soprintendenza sblocca il cantiere, i lavori ripartono. Ci può essere un leggero ritardo, ma dovrebbe andare in porto nei primi mesi del 2016. Io capisco la discussione di queste settimane, ma il cantiere avrà una sua evoluzione positiva. Quella piazza deve essere recuperata e pedonalizzata. La piscina sarà prosciugata.

“Ente fiere, bisognava fare l’accordo con Milano. La strategia delle tre punte, Rimini, Bologna, Parma, non ha funzionato. Non hanno tirato in porta e noi siamo rimasti l’anello debole”
Sul crack dell’ente fiere e sulle soluzioni da adottare ora dice: “Quello che dice Donatella Prampolini oggi è quello che noi abbiamo proposto al commissario nelle settimane e nei mesi scorsi, ovvero che da qui, all’assegnazione tramite asta dei terreni, si continuasse ad assecondare l’attività espositiva. Il commissario ritiene che questo non sia possibile e io credo che, nell’ottica di una relazione corretta fra Comune e tribunale, una volta formulata un’istanza di questo genere e ottenuta una risposta motivata, quell’ipotesi non possa più essere in campo. Quindi ora bisogna capire con i singoli espositori come trovare altri spazi per dare una risposta a determinate necessità. Poi mi rendo conto che dare una risposta ottimale per certi eventi, come la rassegna suinicola, ad esempio è complicato. D’altra parte questa situazione l’abbiamo ereditata e stiamo cercando di gestirla come si può. Forse c’è stato un momento in cui si poteva accogliere l’opportunità del possibile accordo con Milano per agganciarci a un treno che funziona. Perso quel treno per stare dentro a una strategia regionale delle tre punte, che non hanno tirato in porta, ovvero Rimini Bologna e Parma, la nostra città è rimasta l’anello debole che sta pagando un prezzo alto. Le fiere sono uno di quei terreni sui cui il sistema ecoomico non ha trovato un punto di sintesi comune”.

“Area Nord, molte aziende private verranno a fare investimenti. La prima è la Marazzi in via Gramsci”
Si chiude l’intervista sull’area nord, uno dei punti strategici per il futuro della città. Conclude Vecchi: “Ci sono alcune aziende private che stanno cominciando ad atterrare per fare investimenti. Non posso ancora dire i nomi, ma c’è grande interesse da fuori Reggio per quell’area. La Marazzi, per esempio sta realizzando un importante investimento in via Gramsci  dove c’è la Seven Tower. Hanno spostato qui il loro quartiere generale della attività terziaria: ci metteranno ingegneri e tecnici. Hanno studiato tre o quattro città e hanno deciso di spostare la sede a Reggio. Ci saranno in ballo anche dei posti di lavoro”.