Sentinelle in piedi e no park sulle sdraio: i due volti della ribellione

20 giugno 2015 | 19:12
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Sentinelle in piedi e no park sulle sdraio: i due volti della ribellione

Due proteste lontane, eppure così vicine: arcaiche, affascinanti e ironiche. Il mondo va avanti: ma in una democrazia c’è anche bisogno di loro

REGGIO EMILIA – Sentinelle in piedi e oppositori del Park Vittoria sulle sdraio con il costume da bagno. In piazza a Reggio, a poche ore e pochi metri di distanza, oggi c’è stato chi ha manifestato in silenzio in favore della famiglia tradizionale e chi, invece, si è messo in costume e ciabatte contro il park Vittoria. La protesta della maggior parte di questi ultimi, dato che il loro leader è Fantuzzi, è anche legata all’acqua: quella stagnante dentro la piscina del parcheggio e quella, pubblica, si spera più pulita, che scorre nei nostri rubinetti.

C’è però un elemento che unisce questi due popoli, apparentemente così lontani. Ovvero, l’intransigenza. Le sentinelle vorrebbero ritornare a una famiglia che funzionava in un modello di società molto più elementare rispetto ad oggi e che, allora, sicuramente, era funzionale a quell’epoca storica. Peccato che oggi, in una società molto più complessa, quel modello non possa più funzionare e quindi sia irrealizzabile. Ma loro non se ne rendono conto. Stanno lì, con il loro libro in mano e protestano. Silenziosamente. Affascinanti, per certi punti di vista, ma arcaici.

Dall’altra parte ci sono i contestatori del Park Vittoria e i difensori dell’acqua pubblica (ma poi Iren non è già una società a maggioranza pubblica?) che protestano contro l’acqua della piscina del park Vittoria. Acqua di Lodetti Alliata contro acqua di Profumo. Anche loro arcaici. Un tempo la loro protesta sarebbe stata funzionale al sistema. Anzi, se ci fosse stato il Pci-Pds non ce ne sarebbe stato nemmeno bisogno. C’erano Agac, la Spaggiari e Uris Cantarelli.

Oggi è divertente, ma nulla più. Nulla più perché, purtroppo per loro (e chissa, forse anche per noi), la società è cambiata. Protestano contro un parcheggio in passato voluto da tutti. Tutti dicevano che ci fosse bisogno di un parcheggio in centro storico (non si sa perché, visto che a poca distanza c’era la caserma Zucchi), ma poi, quando lo hanno realizzato, improvvisamente, dopo aver approvato il progetto, tutti si sono resi conto che era brutto, inutile e che non andava bene. Un po’ troppo tardi però.

E protestano per mantenere l’acqua pubblica. In un momento storico in cui tutti fanno aggregazioni e in cui piccolo non è bello, a meno che non sia una produzione di nicchia di qualità, in questa città c’è qualcuno che vuole tornare alla vecchia Agac. I consumatori dicono che il servizio di Iren è soddisfacente, non si lamentano più di tanto delle tariffe, ma bisogna tornare alla vecchia Agac. Peccato che il mondo della vecchia Agac non ci sia più e che oggi, creare una newco pubblica, comporti grossi rischi per avere poi un servizio simile a quello che si ha oggi e a costi, forse, leggermente più contenuti.

Ma questo non importa ai contestatori in costume da bagno, né alla sentinelle con il libro in piedi. Loro stanno lì, arcaici, affascinanti, ironici e contestatori mentre il mondo va avanti. Eppure, in una democrazia, forse, alla fine, c’è bisogno anche di loro.