Sassari: “Insulti razzisti contro Lawall, se ricapita non giochiamo”

24 giugno 2015 | 09:10
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Sassari: “Insulti razzisti contro Lawall, se ricapita non giochiamo”

Dagli spalti “scimmione” e “negro di m…”. Il presidente della Dinamo Sassari, Stefano Sardara, sulla sua pagina Facebook: “Vanno stigmatizzati”. Nessuna reazione da Pallacanestro Reggiana. Stasera il match point per i biancorossi senza Lavrinovic

REGGIO EMILIA – “Più ci penso e più non riesco a digerire gli insulti razziali contro Shane. Lo dico ora così poi nessuno si scandalizzerà. Se ricapitano e nessuno interviene, noi non giochiamo finché non verranno presi i giusti provvedimenti. Siamo nel 2015 ed ancora dobbiamo sentire i buuu e gli insulti per il colore della pelle? Andiamo, è inaccettabile”.

Lo ha scritto il presidente della Dinamo Sassari, Stefano Sardara, sulla sua pagina Facebook dopo gara 5 che ha visto vittoriosa la Grissin Bon, a Reggio Emilia, che si è portata sul 3-2 e che ora si gioca il match point stasera a Sassari alle 20,45 Darjus Lavrinovic, out per una lesione muscolare al polpaccio. Le frasi incriminate sarebbero partite dalla curva biancorossa contro Shane Lawall e sarebbero “scimmione” e “negro di m…”. Lawall aveva anche risposto in campo, prima imitando uno scimmione, poi indicando il biancorosso Chikoko seduto in panchina toccandosi il braccio, come a dire: “La mia pelle è come la sua”.

Il post di Sardara ha scatenato una serie di reazioni sulla sua pagina, soprattutto da parte dei tifosi reggiani che hanno sottolineato come non si possa generalizzare per colpa di quattro o cinque imbecilli. Sardara risponde dicendo che è vero, ma che si sarebbe aspettato anche che la società biancorossa prendesse le distanze da questi tifosi e scrive: “Qui non si tratta della partita. Non si tratta neanche del caldo tifo di Reggio che ha giustamente sostenuto la propria squadra. Qui si tratta di stigmatizzare il comportamento di alcuni imbecilli che nel terzo millennio pensano ancora di poter usare gli insulti razzisti per sfogare le proprie repressioni. Se tutti insieme non stigmatizziamo questi comportamenti, anche il nostro sport si ammalerà come avvenuto da altre parti. Trovo assurdo che uno solo sulla faccia della terra, possa difendere questi comportamenti”.

Nessuna reazione ufficiale, per ora da parte dello staff dirigenziale della Pallacanestro Reggiana.