Iren, nuovo piano industriale: “Utile raddoppiato al 2020”

17 giugno 2015 | 09:35
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Iren, nuovo piano industriale: “Utile raddoppiato al 2020”

Il gruppo lo presenta oggi alla Borsa italiana: “Investimenti cumulati per circa 1,8 miliardi, debito in riduzione di circa 330 milioni sotto i 2 miliardi”

REGGIO EMILIA – Iren ha varato il nuovo piano industriale al 2020, prevedendo un utile raddoppiato fra cinque anni, investimenti cumulati per circa 1,8 miliardi, debito in riduzione di circa 330 milioni sotto i 2 miliardi. Il margine operativo lordo viene stimato a 800 milioni, con un tasso di crescita annua del 5,1%. Prevista una politica dei dividendi “soddisfacente per gli azionisti e sostenibile finanziariamente”.

Il piano industriale al 2020 del gruppo Iren, che sarà presentato alla stampa oggi dal presidente Francesco Profumo e dall’A.d. Massimiliano Bianco alle 12.15 alla Borsa Italiana, punta a una crescita dell’Ebitda pari a circa 220 milioni di euro, che portera’ il margine operativo lordo del gruppo a 860 milioni (Cagr 5,1%). Lo comunica la multiutility sottolineando che l’85% di tali risultati verranno conseguiti entro il 2018. “L’utile del gruppo – prosegue la nota – e’ previsto in costante aumento con l’obiettivo di arrivare al 2020 a un sostanziale raddoppio rispetto a quanto registrato nel 2014. La politica dei dividendi sara’ caratterizzata da un limite inferiore costituito dal dividendo pagato nel 2015 (0,523 per azione) e da una crescita di circa il 10% all’anno a partire dal 2018”.

Col suo piano Iren punta “a un miglioramento del rapporto indebitamento finanziario netto/Ebitda sotto le 3 volte gia’ a partire dal 2018 per raggiungere 2,3 volte nel 2020”. La multiutility punta altresi’ “a uno sviluppo come aggregatore all’interno dei territori di riferimento, avvantaggiandosi della recente azione di supporto del Governo al consolidamento tra utility e societa’ pubbliche locali”.

Da tale punto di vista la strategia perseguita e’ quella “di completare il proprio portafoglio di business spostandosi da un livello provinciale ad uno regionale e consolidando per quanto possibile societa’ locali nelle quali Iren possiede gia’ delle partecipazioni. Nonostante le diverse opportunita’ presenti sul mercato, che il gruppo e’ fortemente intenzionato a cogliere, e’ stato adottato un approccio prudente e non sono state inserite nel piano operazioni di M&A (merger and acquisition, fusione e acquisto, ndr)”.

Il presidente Profumo: “Un punto di svolta nella vita di Iren”
“Il nuovo piano industriale su cui il gruppo ha così intensamente lavorato nei primi sei mesi dell’anno costituisce un punto di svolta nella vita di Iren, ponendo l’accento sul concetto di “cambiamento”, quale asse strategico principale” ha dichiarato il presidente Francesco Profumo a nome del consiglio di amministrazione, che poi ha aggiunto: “Cambia anzitutto il ruolo assegnato al cliente, che da soggetto passivo si trasforma in soggetto attivo, capace di influire sul design e le caratteristiche del servizio fornito grazie a strumenti tecnologici innovativi e soprattutto partecipativi. Cambia il ruolo della stessa innovazione tecnologica, non limitato a singoli progetti, ma in grado di diventare perno di qualsiasi scelta strategica. Cambia anche il ruolo degli investimenti di sviluppo, che diventano modulabili, integrabili e focalizzati sul rafforzamento delle filiere industriali presidiate. Ciò che non cambia è, invece, la volontà del gruppo di diventare polo di aggregazione principale e motore di sviluppo all’interno dei territori di riferimento”.

L’ad Bianco: “Stop ad operazioni di acquisto e fusione”
“Il cambiamento, insieme all’innovazione tecnologica” – ha detto Massimiliano Bianco, amministratore delegato del gruppo – “saranno anche alla base delle importanti attività di integrazione, razionalizzazione dei processi e massima ricerca dell’efficienza che nei prossimi anni connoteranno la vita di Iren, consentendo il raggiungimento di importanti sinergie. A ciò si aggiungeranno rilevanti progetti di crescita organica ed esterna che si fondano su assunzioni di scenario realistiche e su una profonda visibilità in termini di risultati. La solidità dei target del piano industriale è sottolineata anche dall’esclusione della contribuzione di operazioni di M&A (fusione e acquisizione), nonostante il grande commitment del gruppo nel porsi, all’interno dei suoi territori, come leading player nel processo di razionalizzazione e consolidamento delle società locali a partecipazione pubblica al quale il Governo sta dando supporto. Tale processo potrebbe portare, quindi, dei margini incrementali ad oggi non presi in considerazione”.