Dopo il Jobs Act la Cgil reggiana si ripensa e affila le armi

23 giugno 2015 | 16:36
Share0
Dopo il Jobs Act la Cgil reggiana si ripensa e affila le armi

Innovare e riorganizzarsi nel contesto di un mercato del lavoro sempre più complesso e frammentato. E’ l’obiettivo del percorso che la Cgil di Reggio Emilia avvierà il 30 giugno con la “Conferenza di organizzazione 2015”

REGGIO EMILIA – Innovare e riorganizzarsi nel contesto di un mercato del lavoro sempre più complesso e frammentato, tanto più alla luce delle novità introdotte dal Jobs Act e dagli altri cambiamenti normativi recentemente adottati da Governo. E’ l’obiettivo del percorso che la Cgil di Reggio Emilia avvierà il 30 giugno con la “Conferenza di organizzazione 2015”, appuntamento previsto in questo periodo in tutto il territorio nazionale come stabilito nel congresso del sindacato dello scorso anno.

A Reggio l’appuntamento sarà dalle 9 nel Palazzetto dello sport di via Guasco, dove circa 600 tra delegati e funzionari sindacali discuteranno dei punti contenuti nel documento nazionale dal titolo “Contrattare per includere, partecipare per contare – Cambia il lavoro, cambia la Cgil”. La giornata sarà aperta da una relazione introduttiva del segretario provinciale Guido Mora, mentre l’intervento conclusivo sarà tenuto da Danilo Barbi, della segreteria nazionale. La conferenza, impostata principalmente sulla riflessione politica della vita interna delle strutture sindacali, avrà però anche un momento più funzionale alla riorganizzazione della Cgil: verranno infatti anche eletti i 13 delegati reggiani che il 17 e il 18 settembre prenderanno parte alla conferenza di organizzazione nazionale a Roma.

Numerosi i temi all’ordine del giorno: dalla crisi con le relative ricadute sociali sempre più drammatiche, all’avanzare di nuovi modelli di sviluppo, fino alle conseguenze delle riforme del mercato del lavoro e alle crescenti difficoltà del modello di rappresentanza con cui si confrontano quotidianamente anche le organizzazioni sindacali. Non mancheranno  questioni più prettamente organizzative, per verificare lo stato di salute del sindacato e ampliare la partecipazione “dal basso” dei delegati ai processi decisionali. Insomma una giornata per ragionare su quali modelli organizzativi siano oggi i più efficaci per rispondere alle esigenze di lavoratori e cittadini.

Una discussione, quella presentata oggi dal responsabile organizzativo della Cgil reggiana Luca Chiesi, che non potrà inoltre tralasciare temi come la contrattazione inclusiva e la democrazia sindacale. È infatti indispensabile per la Cgil “che il sindacato si riappropri saldamente del suo ruolo contrattuale, anche attraverso nuove forme quali la contrattazione di sito e la contrattazione sociale” per continuare “la difficile opera di uniformazione delle tutele dei lavoratori e dei diritti dei cittadini”.

La Cgil di Reggio al termine dello scorso anno aveva circa 113.000 iscritti e 52 presidi sul territorio, sette Camere del lavoro di zona. Si parlerà a questo proposito anche delle “fusioni” tra le categorie improntate ad una maggiore efficienza, mentre un percorso d’area vasta, analogo a quello compiuto dalla Cisl non è al momento nelle corde della Cgil. Un altro punto è poi rappresentato dal rapporto con il territorio, per ripensare sempre meglio la rete dei servizi e delle tutele individuali e collettive, anche per individuare maggiori spazi di contrattazione aziendale e sociale. Da ultimo si parlerà del tema della formazione, affinché i lavoratori si trovino di fronte operatori sempre più competenti e preparati.