Via Makallè, evacuate 5.000 persone al polo scolastico

8 maggio 2015 | 16:54
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Via Makallè, evacuate 5.000 persone al polo scolastico

Studenti, insegnanti e personale non docente protagonisti stamattina della più grande prova di evacuazione mai effettuata nella nostra provincia

REGGIO EMILIA – Circa cinquemila persone, 4.500 studenti e 500 tra insegnanti e personale non docente – in pratica gli abitanti di un intero comune come Campegine – sono stati protagonisti questa mattina della più grande prova di evacuazione mai effettuata nella nostra provincia ed una delle principali in Italia.  Su iniziativa del Dipartimento di Sanità pubblica dell’Azienda Usl di Reggio Emilia, della Protezione civile della Provincia di Reggio Emilia e della Commissione provinciale sicurezza scuole coordinata dall’Ufficio scolastico provinciale, è stata infatti simulata una emergenza al Polo scolastico di via Makallé.

Nella prova di evacuazione – effettuata a sorpresa con l’allarme scattato simultaneamente nelle diverse sedi alle 9.10 – sono coinvolti contemporaneamente ben cinque istituti superiori: Bus Pascal, istituto tecnico per geometri Secchi, liceo Matilde di Canossa, Iti Nobili e Ipsia Lombardini (questi ultimi due, come noto, aggregati).

A presidiare le operazioni, il tecnico della prevenzione dell’Ausl di Reggio Emilia Daniele Orsini e la responsabile della Protezione civile della Provincia di Reggio Emilia, Federica Manenti, con il presidente Giammaria Manghi. Presenti tutti i “professionisti del soccorso”: i vigili del fuoco di Reggio Emilia e il 118, che  con mezzi e squadre d’intervento hanno simulato un transito attraverso la piazza centrale del Polo, mentre il Coordinamento provinciale delle associazioni di volontariato di Protezione civile ha mobilitato  50 persone come osservatori. Coinvolte anche le forze dell’ordine e  la Polizia municipale, che ha provveduto a tenere sotto controllo eventuali impatti sul traffico.

L’esercitazione era finalizzata a verificare se i piani di evacuazione consentono di lasciare liberi i percorsi per mezzi di soccorso, la capacità ricettiva dei luoghi di raduno, la gestione della cosiddetta “utenza non gestita” (cioè fornitori, genitori e altre persone che transitano per il Polo giornalmente) nonché possibili sovrapposizioni, mancanze, migliorie da apportare ai piani di emergenza delle singole scuole.

Una sorta di primo debriefing per valutare esiti (ed eventuali correttivi) della maxiprova di evacuazione si è tenuto nel corso di un incontro con la stampa. “Vista dal tetto del liceo Canossa, la prima impressione è stata certamente positiva – hanno detto Federica Manenti della Protezione civile e Daniele Orsini dell’Ausl – Studenti e insegnanti sono usciti in maniera ordinata, raggiungendo i punti di ritrovo risultati del tutto sufficienti a ospitare un numero così elevato di persone: anche il passaggio di mezzi di soccorso, un’ambulanza e soprattutto un’autopompa dei vigili del fuoco, è avvenuto senza intoppi”.

Per quanto riguarda i tempi, dal momento dell’allarme l’evacuazione delle circa cinquemila persone si è completata in 6-7 minuti, dopo 16 minuti sono iniziati i rientri in classe e dopo 25 minuti le lezioni hanno regolarmente ripreso.

“La cultura della prevenzione si diffonde con un lavoro serio in tempo di pace, come questa prova di sostanziale rilevanza per le dimensioni delle persone coinvolte – ha sottolineato il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi – Un conto è infatti evacuare un singolo istituto, come avviene due volte all’anno, altra cosa è coinvolgere un intero plesso scolastico, che in pratica equivale ad un nostro comune medio-piccolo. Se non hai un abito mentale, se non sei preparato, anche l’uscita da una scuola può essere altrettanto, se non ancora di più, pericolosa dell’emergenza stessa”.

Soddisfatti anche i dirigenti scolastici Ivano Vaccari del Bus, Lorella Bonicelli del Canossa, Valerio Messori del Nobili e il vice del Secchi Paolo Mazzeranghi, per i quali “si sono centrati gli obiettivi di verificare l’ottima preparazione degli studenti anche in questo campo, grazie al lavoro che gli insegnanti responsabili della sicurezza svolgono con grande impegno e passione”.

Dopo che anche Pier Paolo Cairo, dell’Ufficio scolastico provinciale, ha sottolineato l’importanza di  “queste iniziative che consentono di mettere in pratica le attività formative”, Mauro Ferrarini, consigliere del  Coordinamento provinciale delle associazioni di volontariato di Protezione civile (e a sua volta insegnante), ha spiegato che “all’esercitazione erano presenti anche 50 nostri volontari, suddivisi in 14 postazioni, e 4 coordinatori delle emergenze con il responsabile Marcello Margini, con un camper adibito a segreteria e sala-radio con il nostro vicepresidente Luca Sinisgalli accanto al Secchi, furgoni e un posto-comando allestito nel parcheggio”.

Positivi anche i giudizi di Tiziano Grandi dei Vigili del fuoco (“questa prova ci permetterà di migliorare ulteriormente i piani di evacuazione”) e Eles Notari del 118 (“anche perché i ragazzi riporteranno alle loro famiglie queste buone pratiche”).

In conclusione, la responsabile della Protezione civile Federica Manenti ha annunciato l’intenzione di effettuare prove di evacuazione anche negli altri principali plessi scolastici della provincia, mentre  Daniele Orsini e Lia Gallinari del servizio sicurezza dell’Ausl hanno spiegato che “tutta l’esercitazione è stata ripresa da 4 operatori professionali con telecamere fisse, mobili e un drone ed anche da 4 studenti che hanno seguito il flusso d’uscita degli studenti al fine di realizzare un video che rappresenterà un importante strumento didattico per tutte le scuole”.