Sisma, Bonaccini: “Ricostruzione finita entro il 2017”

20 maggio 2015 | 08:24
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Edificato il 60% di case e imprese, nessuna multinazionale ha abbandonato il territorio. Mancano 800 milioni di euro per ricostruire edifici pubblici e beni di interesse culturale. Ancora 1.228 persone sfollate

BOLOGNA – A tre anni dal terremoto che ha colpito l’Emilia-Romagna famiglie e imprese cominciano a rivedere la luce in fondo al tunnel. È stato raggiunto il 60% della ricostruzione di case e imprese e nessuna multinazionale ha abbandonato il territorio (anzi sono passate da 38 a 42). Mancano invece ancora circa 800 milioni di euro per ricostruire edifici pubblici e beni di interesse culturale.

A dirlo il presidente della Regione Stefano Bonaccini che ieri mattina in conferenza stampa a Bologna con l’assessore alle Attivita’ produttive e ricostruzione Palma Costi, ha presentato i dati sulla ricostruzione. A oggi c’e’ ancora chi vive all’interno dei Map, i moduli abitativi provvisori, in attesa di riavere la propria casa: il 54% dei 757 Map realizzati all’indomani del sisma e’ ancora occupato. Ci vivono 411 famiglie, 1.288 persone. La situazione pero’, guardando il quadro generale, sembra lentamente rientrare alla normalita’.

Secondo Costi, “i lavori sono a buon punto” e “continuando di questo passo la ricostruzione potrebbe concludersi entro il 2017”. Bonaccini promette: “Questa fascia di terra dove si produceva oltre il 2% del Pil nazionale rinascera’ piu’ bella, piu’ forte e piu’ sicura di prima”. Il lavoro messo in campo subito dopo il terremoto del 20 e 29 maggio 2012 si e’ mosso su tre filoni ben definiti e la relazione di oggi ha posto l’accento su questi punti: abitazioni e locali commerciali, imprese e opere pubbliche e beni culturali. Chiunque, impresa o cittadino, che dovesse ancora fare domanda per ottenere un contributo ha tempo fino a giugno e potra’ farlo grazie al portale per la ricostruzione (http://regione.emilia-romagna.it/terremoto) creato sul sito della Regione. Sul sito, inoltre, si potra’ seguire l’aggiornamento sullo stato dei lavori e sul modo in cui sono state investite le risorse.

“La trasparenza e’ la pre-condizione del lavoro che stiamo facendo – ha detto Bonaccini – Vogliamo che i cittadini vedano come vengono spesi i contributi per la ricostruzione”. Il presidente ha poi insistito sulla necessita’ di ridurre la burocrazia per sostenere la ripresa. “Dobbiamo snellire il lavoro e creare delle zone franche per dare alle imprese la possibilita’ di assumere e rilanciare l’economia”.

Del miliardo e 770 milioni di euro di contributi concessi per abitazioni e imprese ne risultano liquidati 800 milioni mentre gli altri sono stati destinati e in attesa dell’arrivo dei progetti definitivi per l’avvio dei lavori.

La popolazione e le abitazioni
Un miliardo e 89.000 euro di contributi sono stati stanziati per le abitazioni. Di questi il 50% (535 milioni e 875.000) e’ stato speso. In termini pratici nelle zone colpite sono state ripristinate 15.800 abitazioni che hanno permesso a 25.000 cittadini di tornare a vivere nelle loro case. Questo ha comportato la riduzione dell’assegno d’assistenza per i nuclei familiari segnando un calo del 71% rispetto ai 16.000 beneficiari all’indomani del sisma. In piu’ si e’ passati dai 15.000 nuclei familiari che nel 2012 avevano ottenuto il Cas, Contributo autonomo sistemazione, ai 3.700 attuali.

Capitolo imprese
Sono 2.497 le domande di contributo presentate dalle imprese nelle zone colpite dal sisma. A queste e’ stato destinato un importo complessivo, che ammonta a 1,9 miliardi di euro riferiti ai comparti di industria, commercio e agricoltura. A oggi le imprese che hanno beneficiato del contributo per la ricostruzione sono 1.182 per un totale di oltre 682 milioni di euro gia’ liquidati. Questo ha permesso che le multinazionali presenti sul territorio non delocalizzassero continuando a investire aumentando la loro presenza dalle 38 nel 2008 a 42 nel 2014.

Opere pubbliche e beni culturali
Tutt’altra storia quella che riguarda la ricostruzione e riparazione di edifici pubblici e beni culturali. I fondi a disposizione sono 970 milioni di euro, derivanti da co-finanziamenti e messi a disposizione dal Commissario delegato alla ricostruzione. Pochi se si pensa che i danni ammontano a 1 miliardo e 705 milioni di euro. Allo stato attuale sono stati previsti interventi per 563 milioni che copriranno 935 interventi. Per questa ragione il presidente Bonaccini ha sottolineato come l’Emilia-Romagna chiedera’ altri 800 milioni al governo per ripristinare il suo patrimonio artistico e i suoi edifici pubblici (Fonte Dire).